Oggi il bilancio regionale si fonda per oltre il 70% sulla spesa sanitaria e forze di opposizione in questi cinque anni hanno agito molto spesso unitariamente per respingere la gravissima e disastrosa gestione della destra di Toti e Viale.
Le cronache sono piene di notizie disastrose ma basterebbe rammentane due: i malati sottoposti a cure radioterapiche ,che vengono portati in pulman a Savona per sottoporsi ad un ciclo di cure estremamente pesante (quindi oltre alle cure e alla difficile situazione psicologica pure lo stress del viaggio) o l'annuncio odierno della limitazione dell'uso delle sale operatorie di Santa Corona.
Non passa giorno senza notizie di assenza di medici, di processi di privatizzazione avviati,... tutti volti a favorire il sistema privato e soprattutto a comportare la conseguenza di una continua fuga di pazienti verso altre parti d'Italia.
Noi di Europa Verde crediamo che sia necessario avviare una radicale riforma del sistema partendo proprio dalle lunghe battaglie condotte unitariamente dalle opposizioni e a cui abbiamo pure partecipato per costruire una radicale proposta alertnativa di governo,che affronti i temi della conversione ecologica dell'economia,che ha immediate implicazioni pure in campo sanitario.
Noi di Europa verde vogliamo ricordare solo quattro punti:
a) un piano straordinario di assunzioni di personale per sopperire alle gravissime carenze ormai evidenti a tutte e a tutti ma non forse a Toti e Viale;
b) un piano straordinario di acquisto di attrezzature per sopperire alla grave situazione di malati trasferiti e di macchinari non funzionanti (es. la vicenda dell'ospedale di Sestri Ponente denunciata dal consigliere PD Rossetti);
c) Un piano straordinario di edilizia sanitaria poiche' a La Spezia non si possono, ad esempio, tollerare ulteriori ritardi nella costruzione del nuovo ospedale e ciò poi vale anche per il medio ponente genovese e per la definizione di un ruolo preciso per il Santa Corona- Albenga e per il San Paolo di Savona,In questo contesto bisogna infine dichiarare l'ospedale di Cairo Montenotte come struttura sita in area disagiata affinche' non sia avviato ad una triste privatizzazione ma possa continuare ad avere la propria funzione nella zona;
d) occorre infine pensare a pecorsi post operatori e preriabilitativi per tutte e tutti coloro che ne necessitano poiche' non è pensabile scaricare i malati sulle famiglie anche per mesi senza alcun supporto medico.Questo ambito apre però il tema delle relazioni fra il sistema sanitario e quello sociale,che rischiano di non parlarsi mai.
Danilo Bruno - Europa verde
info 3292239928