"La legge con cui il Parlamento ha affrontato, in maniera condivisa, la 'questione balneare' derivante dall'applicazione della Direttiva Bolkestein prevede, oltre alla proroga di 15 anni delle concessioni demaniali marittime in essere, una procedura per la loro revisione".
"A oggi questo riordino, che sarebbe dovuto avvenire entro il 30 aprile 2019 con un decreto del Presidente del Consiglio su proposta del Mit e del Mibac, non si è ancora visto".
Lo dichiara in una nota l'onorevole di Cambiamo! Manuela Gagliardi. "Mentre la bozza del DPCM vaga nelle diverse strutture ministeriali coinvolte - prosegue - tra gli operatori del settore, che contano circa 30.000 imprese balneari con oltre 100.000 addetti diretti, regnano la paralisi e la confusione".
"Se il Governo non si muove, la prossima estate saranno in pericolo non solo i servizi di spiaggia ma anche l'immagine turistica dell'Italia. E c'è il rischio concreto di una procedura di infrazione da parte dell'Ue". "Abbiamo perciò presentato un'interrogazione parlamentare per capire quali siano gli impedimenti alla pubblicazione del DPCM. Questo governo improvvisato e incapace ha già inferto abbastanza colpi alla nostra economia e ai livelli occupazionali, non c'è alcun bisogno di peggiorare le cose", conclude .