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Vertenza OSS, Salvatore: "Toti e Viale hanno preso in giro i lavoratori" In evidenza

La Consigliera pentastellata sostiene di non aver avuto nessuna conferma che la richiesta di parere sulla società in house sia stata indirizzata alla Corte dei Conti.

 

"Io per prima, e poi tutto il Gruppo M5S, avevamo offerto la soluzione per salvare il posto di lavoro ai 158 OSS spezzini: istituire la Società pubblica in-house per assumere direttamente gli operatori sociosanitari. È una proposta concreta che, come abbiamo appreso ieri, la Giunta non aveva alcuna intenzione di onorare", dichiara la capogruppo regionale Alice Salvatore.

 

Che poi spiega: "Il 9 dicembre, ci fu un incontro con tutti i rappresentanti degli OSS alla presenza dei capigruppo regionali, dei parlamentari della provincia spezzina, dei dirigenti regionali, di Toti e Viale e di Walter Locatelli, commissario straordinario di A.Li.Sa. In quella sede, Toti aveva dichiarato apertamente che la mattina seguente avrebbe inviato la richiesta di parere alla Corte dei Conti sulla fattibilità del nostro progetto che consente di assumere direttamente tutti i 158 OSS. Non dimentichiamo che dietro quelle 158 persone, ci sono altrettante famiglie".

"Il giorno seguente l'incontro - prosegue la pentastelata - ho fatto contattare gli Uffici della Giunta per chiedere loro se potevano condividere con noi il documento della richiesta. Ho poi scritto personalmente una mail agli Uffici, rinnovando la richiesta: non mi è arrivato nulla. Lunedì 16 dicembre ho replicato sollecitandoli: tutto tace. Contestualmente, ho avvisato la Corte dei Conti, inviando una lettera in cui spiegavo la problematica degli OSS spezzini, consegnando un approfondimento. Ieri, l'amara sorpresa: esce il decreto dirigenziale in cui emerge che la Giunta sta andando avanti per la propria strada, indicendo il concorso pubblico che è lo strumento che non tutela i 158 OSS. Era esattamente quello che temevamo succedesse. Insomma, l'azione della Giunta va in direzione contraria agli impegni che la stessa Giunta si era presa con i lavoratori".

"L'impegno preso davanti a tutti era chiaro: chiedere e attendere un parere della Corte dei Conti per valutare la fattibilità della Società in-house. Ho tutte le ragioni di credere che non abbiano nemmeno mandato la richiesta di parere. E che quindi abbiano preso in giro tutti, infischiandosene delle istanze del territorio, degli impegni presi e della serietà istituzionale!", conclude Salvatore.

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