Una società in house, un intervento in Parlamento per l'assunzione in via diretta degli operatori, una legge regionale ad hoc e un progetto di legge in Parlamento per l'applicazione della clausola di salvaguardia.
Sono queste le quattro possibili soluzioni alla vertenza dei 158 Oss di Asl 5 chieste all'unanimità dal consiglio comunale, sulla falsariga di quanto già approvato in giornata a Genova dal consiglio regionale.
Dopo il caos di venerdì sera, con la protesta degli operatori socio sanitari in Comune, l'assemblea di palazzo civico alla fine ha trovato una quadra, non senza le consuete proteste e accuse reciproche, mentre una delegazione degli Oss anche stavolta seguiva la seduta (in allegato l'intervento del sindaco Pierluigi Peracchini).
La mozione urgente approvata da tutte le forze politiche del consiglio impegna il sindaco e la giunta "ad agire nei confronti di Regione Liguria" perché avvii in tempi rapidi un tavolo di coordinamento tecnico-politico alla presenza di tutti i parlamentari spezzini e dell'assessore regionale alla sanità Sonia Viale.
Quattro, come detto, le altre richieste fatte dal consiglio comunale. La prima è quella di acquisire un parere preventivo della Corte dei Conti sulla "possibilità di allestire una società in house per l'erogazione di servizi sanitari in cui, nell'immediato, far confluire il servizio di logistica alberghiera così come previsto dall'appalto in essere tra Coopservice e Asl 5. Tale azienda dovrà essere formata da capitale interamente pubblico e con un unico socio: Asl 5. Essa subentrerà all'appalto e in virtù di questo dovrà assorbire il personale attraverso la clausola di salvaguardia occupazione".
La seconda richiesta è di verificare la possibilità di un intervento in Parlamento "con l'obiettivo di garantire continuità occupazionale degli Oss di Asl 5. Ciò analizzando gli emendamenti proposti e la soluzione di un'assunzione per via diretta nella Pubblica Amministrazione".
Il consiglio comunale chiede anche di verificare "la possibilità di varare una legge regionale ad hoc, contemplando i rischi di impugnativa", per risolvere la vertenza.
Ultimo punto quello che riguarda un eventuale progetto di legge da presentare in Parlamento per "applicare la clausola di salvaguardia sociale" per le operazioni di internalizzazione.