“Vedremo chi garantirà i servizi dell’Asl: da lunedì noi non lavoriamo più. Non cercateci per i voti, traditori!”.
Lo hanno urlato ieri sera al sindaco Pierluigi Peracchini numerosi operatori socio sanitari arrivati in Comune per la seduta del consiglio comunale. La discussione è poi proseguita a tarda notte, nell’atrio del palazzo, tra cori di protesta, urla e momenti di tensione in cui si è persino rischiato lo scontro fisico.
Tutto è nato dalla presentazione di una mozione urgente da parte dell’opposizione sul futuro dei 158 Oss di Asl 5, che con il nuovo concorso di internalizzazione deciso dalla Regione rischiano di perdere il lavoro.
La mozione impegnava il sindaco “ad attivarsi, in tempi celeri, presso Regione Liguria, essendo questa responsabile e competente in materia, al fine di sollecitarla all’attivazione del tavolo tecnico” richiesto da una commissione di due settimane fa sul tema con i parlamentari spezzini.
La mozione ha mandato su tutte le furie il centrodestra, che ha accusato l’opposizione di strumentalizzare i lavoratori presentando unilateralmente un documento senza un accordo di tutto il consiglio. Gli Oss alla fine sono stati ricevuti in sala giunta, nella riunione dei capigruppo, dove il tono della discussione si è alzato e sono volate parole grosse.
“Avevate promesso di unirvi per salvare il nostro posto di lavoro, non di usarci per ragioni elettorali – hanno urlato le lavoratrici a Peracchini – Abbiamo i giorni contati: da lunedì siamo con il culo a terra! Lei sindaco rappresenta tutti i cittadini di questa città, anche noi che ogni giorni tuteliamo la salute delle persone. Se non si troverà una soluzione lunedì presenteremo 158 cause ed entreremo in sciopero”.
“Nel 2012, da segretario generale della Cisl, ho firmato l’accordo per la vostra stabilizzazione con l’allora assessore Montaldo: so bene di cosa parlate – ha risposto Peracchini agli Oss – Ma la questione non è di facile soluzione: il consiglio comunale non può modificare le leggi, ma fare pressione politica per trovare una soluzione: ci siamo impegnati in questo senso fin dal primo giorno. Il consiglio comunale purtroppo non può risolvere il problema con la bacchetta magica: ci sono problemi di natura giuridica non banali. A ognuno il suo mestiere: sta ai sindacati trovare un accordo che garantisca la vostra tutela. Chi vi racconta che la soluzione è facile vi sta raccontando delle storie. Siamo impegnati ogni giorno per capire qual è la via per tutelarvi e salvare i vostri posti di lavoro. Di certo da parte mia non ascolterete una parola divisiva su questo argomento”.
Un ragionamento che non è bastato a calmare gli animi delle lavoratrici, che sono uscite al grido di “traditori” continuando poi la contestazione sotto il palazzo comunale.
L’opposizione, dal canto suo, è uscita dall’aula in segno di protesta, mentre il centrodestra in sua assenza ha approvato l’urgenza della mozione che inizialmente aveva scatenato la bagarre: tutto verrà quindi ridiscusso lunedì in conferenza dei capigruppo.
La protesta si è conclusa a notte inoltrata sotto il Comune, dove le Oss, alla fine, hanno avuto un dialogo più calmo sia con Peracchini che con il deputato della Lega Lorenzo Viviani: entrambi hanno ribadito l’impegno per cercare di ottenere la salvaguardia dei posti di lavoro dei 158 operatori.
In Parlamento Stefania Pucciarelli della Lega ha presentato un emendamento alla manovra economica per consentire direttamente l’assunzione degli Oss da parte dell’Asl e un’interrogazione al ministro del Lavoro sulla fattibilità della creazione di una società in house per evitare il concorso pubblico. Lunedì, intanto, l’argomento tornerà alla ribalta a Genova in consiglio regionale.