"La città ribadisce il suo NO deciso al carbone ed al turbogas. Basta con le emergenze energetiche a scapito della salute dei cittadini ed alle scelte prese sulla nostra testa, senza consultare i territori." Così Guido Melley, LeAli a Spezia, Federica Pecunia, Italia Viva, Marco Raffelli, PD, Lorenzo Forcieri, Avanti Insieme, Paolo Manfredini, Partito Socialista, Massimo Lombardi, Spezia bene comune.
Le opposizioni continuano: “L'ermergenza francese non giustifica affatto l'ipotesi di ripartenza del carbone. Ma scherziamo? La sua chiusura definitiva deve essere certa. Così come la dismissione della centrale, la bonifica dell'area ed il suo riutilizzo per attività industriali sostenibili. Altro che nuova centrale a turbogas. Ricordiamo che abbiamo votato un odg con Sindaco e maggioranza per spirito di unitarietà, ma non per questo abbassiamo la guardia. Ci chiediamo: il Sindaco ha formalizzato la richiesta a Toti ed a tutto il Consiglio Regionale affinché la Regione prenda posizione contro il progetto della centrale a turbogas come votato dal Consiglio Comunale della Spezia?
Toti, agli Stati Generali di Confindustria, ha aperto un'altra volta al turbo gas, fregandosene del Consiglio Comunale spezzino ed anche della sua maggioranza. Peracchini faccia valere la posizione del Consiglio Comunale che rappresenta il NO stentoreo di una città intera.
Ci chiediamo anche se il Sindaco e la Giunta spezzina abbiano avviato le procedure con Asl per la realizzazione di una seria indagine sanitaria a carattere epidemiologico sugli effetti ambientali e sulla salute dei cittadini derivante dalla presenza della centrale Enel, come votato dal Consiglio Comunale alcune settimane fa."
Concludono i capigruppo: "L'urgenza per la città è voltare pagina e finalmente ragionare sugli interventi di bonifica del sito, sulla salvaguardia dell’assetto occupazionale attuale e soprattutto su seri progetti di riconversione delle aree ad uso produttivo nel segno della green e della blue economy. Non certo inseguire interessi decisi altrove e rimetterci ancora in salute pubblica. Abbiamo già dato."