Questa mattina è stata illustrata in IV Commissione-Territorio Ambiente la Proposta di legge 264 presentata da Andrea Costa (Liguria Popolare), e sottoscritta dal capogruppo Gabriele Pisani, sul “Recupero dei vani accessori e/o pertinenziali e dei locali seminterrati esistenti”.
Il provvedimento riguarda seminterrati, cantine, magazzini, garage di edifici già esistenti e non utilizzati che possono essere recuperati, naturalmente nel rispetto delle normative vigenti di natura amministrativa e igienico sanitaria.
«Scopo di questa iniziativa è promuovere, là ove sia possibile, - spiega Costa - la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente senza alcun consumo di suolo e, nello stesso tempo, vengono offerte nuove opportunità di lavoro per il comparto dell’edilizia, oggi fortemente in crisi».
Il consigliere sottolinea un altro aspetto qualificante del provvedimento: «Viene previsto che l’altezza interna dei locali destinati alla permanenza persone delle persone non possa essere inferiore ai 2 metri e 40 centimetri» mentre, attualmente, è di 2 metri e 70 centimetri, «offrendo così ai cittadini l’opportunità di utilizzare locali esistenti, ma fino ad ora non utilizzabili».
Secondo i firmatari, dunque, questa iniziativa attiva un circuito virtuoso con benéfici effetti sul piano ambientale, vantaggi economici per i Comuni e il mondo dell’edilizia. «È una proposta efficace, perché è calata nella realtà urbanistica del nostro territorio; è una proposta di buon senso, perché riesce a coniugare con equilibrio interessi diversi, e - concludono – ha una forte impronta ambientale, perché vengono introdotte misure per la tutela del territorio e per il risparmio energetico».
Il percorso del testo in commissione prevede una serie di audizioni con tutte le categorie interessate. Costa auspica che la proposta di legge possa rapidamente passare all’esame dell’Assemblea legislativa per la sua approvazione finale.
Scheda Pdl 264
Il provvedimento viene applicato agli immobili esistenti o a quelli per la cui costruzione, alla data di entrata in vigore della legge, sia già stato conseguito il titolo abilitativo edilizio. Il recupero del patrimonio edilizio può essere a uso residenziale, terziario o commerciale e solo se i vani accessori sono stati legittimamente realizzati o autorizzati alla data di entrata in vigore della norma, e non è qualificato come nuova costruzione. Gli interventi non potranno essere attuati nelle zone inondabili o inserite negli ambiti Pg4-frana attiva delle normative relative ai Piano di Bacino. Sono previste opere di isolamento termico per il contenimento dei consumi energetici.
A partire dal 31 dicembre 2020 la Giunta regionale presenterà al Consiglio regionale un rapporto con il numero complessivo e la principale distribuzione geografica degli interventi di recupero dei vani e dei locali seminterrati; le principali caratteristiche edilizie e funzionali degli edifici interessati da questi interventi e le principali esclusioni previste da Comuni.