"A volte a questa Amministrazione e al Sindaco Peracchini le ciambelle non riescono col buco.Ho contestato in Commissione l'intitolazione di un largo in Piazza Sant'Agostino a Josè Maria Escrivà,fondatore dell'Opus Dei, una figura divisiva all'interno dello stesso mondo cattolico (basta leggere il parere di Dossetti - dico Dossetti il teologo, filosofo,politico, uomo centrale nel Cattolicesimo italiano - in proposito) e senza alcun legame con la nostra città, ma il problema mi è sembrato soprattutto di metodo: di fatto scavalcata la Commissione toponomastica, che in alcuni membri si era espressa sfavorevolmente, un parere richiesto alla Curia senza che il regolamento lo preveda".
Il consigliere poi continua, commentando un articolo uscito ieri sul Secolo XIX: "Il fatto che la Curia, di cui nei verbali si dice che aveva dato il placet, smentisce seccamente nella persona stessa di Sua Eminenza il Vescovo. Con la ciliegina - mia personale - di essere stato offeso dall' Assessore Asti in Commissione per avere detto che mi sembrava una procedura del tutto inadeguata. Inadeguato era solo il mio linguaggio garbato.Si è trattato di un vero grave paciugo".