La vittima era un militare di Marina ma questo non credo possa o abbia influenzato la scelta della amministrazione, perché altrimenti il nobile gesto diverrebbe un gesto classista e indegno.
Dunque, certo che così non sia, ora mi devo attendere che presto un medesimo provvedimento verrà preso per l’operaio croato Dragan Zelic schiacciato da una lastra di metallo lunga venti metri nel Maggio del 2018 o per Luciano Stiffi, operaio 43enne deceduto nel Maggio 2019 perché colpito alla testa da un tubo mentre lavorava nei cantieri del Muggiano o per il marittimo Danilo Gallinella, 60 anni morto per un trauma durante l’ormeggio di una imbarcazione a bordo del rimorchiatore “il Tino”, o ancora per il povero Antonio Brino manovratore delle ferrovie dello Stato rimasto schiacciato tra i respingenti di un treno merci sul quale stava operando al molo Fornelli.
Insomma per tutti i nostri figli, di sangue o adottati, che in questi ultimi anni prestando la loro opera al servizio della comunità spezzina hanno pagato con la vita, in molti casi la negligenza e l’approssimazione con cui in molti luoghi di lavoro si opera.
Il gesto di riconoscere da parte dell’amministrazione un contributo economico alla famiglia di una vittima del lavoro infatti qui alla Spezia non ha precedenti e dunque bene farà il Sindaco a puntualizzare il senso di questo provvedimento, che non potrà di certo essere circoscritto al solo ambito militare, visto che il “vuoto affettivo incolmabile” di cui si parla nella delibera dello scorso 14 ottobre ha senza tema di smentita colpito anche le altre famiglie scosse da questi terribili lutti che hanno tutti toccato il “sentimento profondo della popolazione” , sempre per citare le parole usate in delibera per motivare il riconoscimento economico.
Chiederò comunque in proposito nelle sedi istituzionali un chiarimento alla amministrazione, certo comunque che non ci sia discriminazione alcuna verso tutti i lavoratori “non militari” che hanno pagato con la vita il loro impegno qui alla Spezia e che il tanto spesso citato in delibera “attaccamento della città alla Marina militare” sia solo una eccessiva e peraltro goffa enfatizzazione del provvedimento e non la sua reale motivazione. Altrimenti, peraltro, dovrei ancora una volta ricordare il famoso monumento alle vittime dell’amianto più volte negato, quello si, un dovuto riconoscimento a tutti coloro deceduti per cause di servizio nel corso degli anni nella cantieristica militare e non solo.
Massimo Baldino Caratozzolo
Consigliere comunale Per la nostra città con Giulio Guerri