Il tentativo del Sindaco di convincerci che un’area inquinata è comunque sicura è ormai insopportabile. La superfice dell’ex Vaccari coperta con materiali in amianto è molto vasta ed estesa. Il rischio di dispersione delle fibre non è certamente misurabile con un singolo campionamento o con una sola giornata di monitoraggio: l’amianto non ci avvisa, non chiede il permesso, non fa sconti. La capacità diffusiva delle fibre disperse è molto rapida ed estesa e, per sua stessa natura, le attività di campionamento e monitoraggio dovrebbero essere prolungate e continuative. Anzi: dovrebbero consentire una raccolta di dati che contempli tutte le molteplici condizioni climatiche e le interferenze che l’attività umana provocano. Tutto ciò pare non scalfire la pervicacia della nostra Amministrazione comunale.
Tra i motivi che hanno respinto la sospensiva contro l’ordinanza di chiusura che il TAR ci rappresenta vi è proprio quello dell’esigenza indifferibile di procedere a un’adeguata bonifica con la rimozione, in condizioni di assoluta sicurezza dell’area, di tutto il residuo di amianto oggi presente.
Santo Stefano Popolare da sempre sostiene che la sicurezza dei cittadini trascende ogni opportunità ed appartenenza politica: la microscopica e letale fibra dell’amianto si disperde nel giro di pochissimi minuti e su superfici ampissime. L’amianto nella ex Vaccari è un fattore di rischio assai grave e, oggi, accertato da un magistrato. Tutto ciò deve convincere la nostra Amministrazione a chiudere subito quell’area e ad agire per avviare la sua bonifica nel modo più tempestivo possibile.
È per noi inimmaginabile che l’edificio dell’ex Calibratura e, dunque, gli Uffici comunali, l’area giochi per bambini, le Sale ad uso espositivo o per il Consiglio Comunale rimangano aperte come se nulla fosse. Lo ribadiamo con fermezza: il nostro Sindaco riporti gli uffici nella sede municipale, interdica l’area giochi e interrompa l’uso delle sale nella ex Vaccari e lo faccia subito, adesso. Di fronte alla sicurezza e alla tutela della pubblica incolumità smettano tutti i tatticismi e si riponga un’ottusa testardaggine: ce lo suggerisce una lettura intelligente e serena delle motivazioni addotte dal TAR nella sua ordinanza e, perciò, riteniamo che quello attuale sia un quadro più che sufficiente per riconoscere la fondatezza delle nostre rivendicazioni.
Francesco PONZANELLI
Capogruppo Consiliare “Santo Stefano Popolare”