Una lunghissima discussione che si è aperta con le due delibere della minoranza, quella a cui si è assistito ieri sera in consiglio comunale: “La città ha dato per 60 anni - ha esclamato il consigliere Guido Melley - Questa delibera vuole porre una variante generale al PUC vigente su tutto il territorio comunale, non solo su Vallegrande, per impedire l'insediamento di centrali elettriche alimentate da combustibili fossili”.
Le richieste sono legate anche all’impegno del sindaco a formalizzare al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al consiglio regionale la netta contrarietà del Comune della Spezia al progetto di Enel e di negare l’intesa al Governo sul medesimo progetto, di richiedere un confronto pubblico sul tema entro la fine di novembre e a predisporre i fondi di bilancio per avviare un’indagine sanitaria sugli effetti ambientali della centrale Enel.
“Mi accorgo che l’unità di intenti è un qualcosa di impossibile da trovare - ha esclamato il consigliere Fabio Cenerini - Dovete impegnare il ministro Stefano Patuanelli ed il Governo, altrimenti fate solo politica ma non fate nulla per la città, non stiamo a prenderci in giro”.
È stato poi il consigliere Andrea Costa ha sottolineare una distinzione sulle competenze: “Oggi la competenza principale spetta al Governo, non a Regione Liguria. La delibera della maggioranza include qualcosa in più rispetto a quello che prevede l’opposizione. Quando diciamo che vogliamo cambiare alcune aree e farle diventare zona verde-sportivo, vuol dire che quell’area la vogliamo bonificare, nella vostra delibera questo non c’è, noi andiamo oltre prendendoci una responsabilità in più. Voi parlate di fonti rinnovabili ma non di aree verdi da ridare alla città”.
C’è chi si è richiamato al famoso PUC del sindaco Massimo Federici, quello fatto decadere: “Nella vostra delibera esiste piano d’area uguale a quello riportato del PUC che voi avete fatto decadere a dicembre 2017, se lo aveste adottato oggi non ci sarebbe stato bisogno di fare una delibera di variante in quell’area. Avete trascorso due anni a cincischiare non volendo parlare di Enel, avete la grave colpa di non aver fatto niente per preservare quei 73 ettari. Sembriamo una città fantasma, per voi la Regione non esiste mai, vi do una notizia, la Regione esiste anche se purtroppo è assente. Rendetevi conto che tra il Governo e il Comune esiste la Regione. Non avete voluto fare neanche una lettera con noi”.
“Il Presidente Giovanni Toti deve esprimere il veto ora, altrimenti una volta che il Ministero decierà è evidente che verremo scavalcati - ha dichiarato il consigliere Massimo Caratozzolo - La Regione deve far pesare il suo diritto di veto motivandolo. Ci sono diversi motivi per pensare che qualcuno sta facendo un gioco per allargare le braccia e dire “Noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva”.
“C’è un Aia firmata da un Ministro del PD, questa è la realtà - ha dichiarato il sindaco Pierluigi Peracchini - Comanda il piano energetico nazionale, fatto dal Ministro Calenda due anni fa quando noi pensavamo che Enel chiudesse, e quindi dovevamo chiedere a un grande investitore, leader nelle energie rinnovabili (Enel X la società) di rimanere sul territorio ad investire. Enel c’è e con lei dobbiamo fare i conti e si fanno con le norme che prevedono che sia il Ministro ad autorizzare o meno la produzione energetica nel sito della Spezia. Abbiamo riscritto al nuovo Ministro che ad oggi non ci ha ancora risposto, questo dovrebbe indignarvi. Questa sera potete togliervi i sensi di colpa nei confronti della presenza di Enel e votare tutti insieme una variante al PUC seria che sarà una bandiera di tutta la città”.
La discussione è proseguita a lungo, con toni piuttosto accesi, fino a quando il consigliere Guido Melley ha chiesto la disponibilità della maggioranza per stilare un ordine del giorno unitario, richiesta che è stata accettata.
A questo punto la seduta è stata sospesa per dare il tempo ai consiglieri di trovare la quadra sul documento ma qualcuno della minoranza non l'ha presa bene. Infatti i consiglieri Dina Nobili (PD), Luigi Liguori (La Spezia Bella Forte Unita Manfredini Sindaco) e Massimo Caratozzolo (Per la Nostra Città con Giulio Guerri) hanno abbandonato l’aula. Ed è proprio quest’ultimo che ha rilasciato a latere un breve dichiarazione al riguardo: “Io con questa gente che vuole prendere in giro la città non condivido neppure il bagno, figuriamoci le mozioni e gli ordini del giorno. La loro variante è surreale e inutile, visto quello che avevano votato ad ottobre quando io ed altri chiedevamo la variante e loro il turbogas”.
Da notare che il Partito Democratico, in questo caso, ne esce spaccato. Infatti il consigliere Marco Raffaelli risulta aver votato a favore del documento unitario e lo stesso collega di partito Luca Erba risulta tra i firmatari del comunicato stampa diffuso questa mattina nel quale si parla proprio del documento congiunto votato ieri sera, ma la consigliera Dina Nobili ha invece abbandonato l'aula prima della votazione sul documento unitario e non risulta tra i firmatari del comunicato.
Alla fine, all’1:39, si giunge alla votazione che trova l’unità dei presenti.