La scelta dell’amministrazione di dedicare lo slargo tra via Sforza e piazza Sant'Agostino a Josemaria Escrivá, canonizzato da Papa Giovanni Paolo II e fondatore dell’Opus Dei, ha fatto discutere parecchio in questi giorni.
Ieri sera il consigliere Massimo Caratozzolo ha presentato la richiesta per discuterne con urgenza, dato che questo venerdì alla presenza del sindaco Pierluigi Peracchini e del vescovo Luigi Ernesto Palletti si terrà l’intitolazione.
“Questa è stata una scelta che ha diviso la comunità – ha esclamato il consigliere Caratozzolo – Il sacerdote si è connotato non per essere una figura pacificante, ma divisiva. Ben note sono le sue posizioni antifemministe, basta leggere i suoi scritti. Altrettanto note le sue posizioni assunte in Spagna a favore del franchismo. La Spezia è da sempre connotata da valori antifascisti, perché scivolare su un tema così divisivo? Il fatto che sia passato dal passo del Bracco non mi pare una forte connotazione territoriale, ci sarà passata anche Moana Pozzi, questo non la rende una star di Spezia. Un sacerdote così non mi rappresenta e non rappresenta gli spezzini”.
“Non dovete avere paura di chi fa del bene – ha risposto il sindaco Pierluigi Peracchini – Escrivá è stato tre volte alla Spezia. Non ha mai espresso posizioni antifemministe, come è falso quello che lei ha detto sul franchismo, collaboratori del sacerdote sono stati perseguitati e hanno perso il lavoro per le loro posizioni contro il franchismo. Vedo in giro per le nostra città e provincia strade intitolate a persone che si sono rese protagoniste di reati ed eccidi”.
Insomma il sindaco ha difeso la scelta di intitolare lo slargo a Josemaria Escrivá.