Il nostro fragile territorio non deve affrontare soltanto quelle emergenze ambientali molto sensibili come, ad esempio, l’amianto nella ex Vaccari oppure l’installazione di nuovi megadistributori di carburanti, come l’inquinamento per la densità del traffico veicolare e gli impianti dedicati al trattamento dei rifiuti.
Esistono anche altri aspetti che incidono significativamente sulla sicurezza e sulla tutela delle persone nel territorio di S.Stefano Magra e che possono esporre tutti noi a rischi concreti solo perché compiamo alcuni semplici gesti tipici della quotidianità come quello di attendere l’autobus presso alcune delle fermate che costellano la Via Cisa.
Consapevole che il testo del nuovo Codice della Strada e, soprattutto, il buon senso e un minimo di diligenza suggeriscono di strutturare le fermate dei bus di linea del TPL avendo cura dell’incolumità dei passeggeri che sostano e attendono un mezzo pubblico ho voluto portare il competente Ufficio della Provincia della Spezia a verificare direttamente in loco alcune situazioni molto pericolose. Da anni segnalo all’Amministrazione comunale la necessità di intervenire su alcune fermate ATC lungo l’asse della Via Cisa, in particolare:
- In direzione Aulla, quella all’altezza di Via Marchiani;
- In entrambe le direzioni, le due poste all’altezza di Via Ungaretti;
- In località Ceramica, in entrambe le direzioni le due fermate nelle vicinanze del Circolo La Pineta
- Quella, in direzione Sarzana, immediatamente a fine cavalcavia.
Ho invitato invano più volte l’Amministrazione a farsi promotrice presso ATC e presso la Provincia delle evidenti condizioni di criticità in cui insistono queste fermate, prive di spazi idonei a un accosto sicuro dei mezzi pubblici, prive di rialzo della sede stradale a tutela dei passeggeri in attesa, senza spazi di banchina adeguati e, invece, pericolosamente a contatto con il traffico veicolare della carreggiata.
Nel silenzio assordante di chi, pur dovendosene preoccupare, non se ne cura perché probabilmente è argomento meno efficace dal punto di vista cinicamente mediatico, ho deciso io di assumermi l’onere di affrontare direttamente questa problematica. Nei giorni scorsi ho effettuato un sopralluogo presso queste fermate accompagnato dal Dirigente e dal Funzionario Responsabile del Settore Trasporto Pubblico Locale della Provincia della Spezia. Gli stessi hanno condiviso con me l’esigenza di rivedere tempestivamente la collocazione e le condizioni in cui si trovano queste fermate, giudicate sicuramente inadeguate e con livelli di sicurezza e fruibilità certamente non soddisfacenti. Mi sono impegnato con i funzionari della Provincia a sostenere adeguate iniziative verso ATC Esercizio affinché siano effettuati tutti gli interventi necessari a rendere sicure e attuali queste aree di fermata perché resto convinto che la qualità di vita e l’incolumità dei cittadini non si tutela solamente con i proclami e con le battaglie ideologiche ma impegnandosi in prima persona e incidendo anche sulla tante -e non meno importanti- piccole cose che tutti i giorni usiamo come
cittadini, non ultime appunto le fermate dei bus di linea.
Sicuramente questa iniziativa farà meno rumore delle roboanti dichiarazioni cui ci ha abituato l’attuale amministrazione santostefanese, quotidianamente impegnata a pensare alle navi delle ONG oppure a sputare sentenze verso quel politico o quel governatore, ma mai adeguatamente impegnata per rimuovere tutte le storture e i pericoli reali e concreti di cui è disseminata la vita di noi che viviamo in questo territorio. Per loro fortuna c’è chi, come il sottoscritto e tutti gli amici di Santo Stefano Popolare, che ci pensa e lavora anche al posto loro.
Francesco Ponzanelli
Capogruppo consiliare “LiguriaPOPOLARE”