La giornata dello scorso 14 agosto resterà a lungo nella memoria collettiva della città come una delle pagine più belle dell'antifascismo spezzino recente. Centinaia di giovani e giovanissimi insieme a donne e uomini di ogni età hanno dimostrato che esiste una forte opposizione nazionale al mondo salvininano che fino a pochi giorni pareva essere l'unico dei mondi possibili, stando al mainstream quotidiano dettato dai sondaggi elettorali.
Spezia e gli spezzini hanno contestano duramente l'uomo solo al comando, quello dei "pieni poteri", quello che vuole impadronirsi di governo, parlamento e capo dello stato, quello che diserta il ministero di sua competenza eche semina continuamente populismo e violenza sui social e in tv, quello che sdogana l'estrema destra e che rappresenta più di ogni altro la classe padronale travestendosi da "uomo del popolo", quello che grida sempre allo scandalo ma che dirige un partito capace di portare via 49 milioni di euro alla collettività. E l'elenco sarebbe ancora molto lungo.
Il 14 agosto 2019 è stato un importante segnale di resistenza di fronte a tutto questo e alla barbarie predicata e rappresentata dai nuovi padroni del vapore, che tra un saluto romano e l'altro credono di impossessarsi del Paese.
L'accoglienza che la città ha riservato al ministro degli Interni (ma non si doveva dimettere?) di fronte ai cordoni di polizia, carabinieri e servizio d'ordine privato (a proposito, chi ha pagato le decine di steward che perquisivano le persone intente ad avvicinarsi in Piazza del Bastione? E' una domanda che rivolgiamo al sindaco Peracchini, il grande assente della giornata, nonostante diriga una giunta per metà leghista) è stata esemplare e ci riempie il cuore di orgoglio.
Perché gli spezzini non dimenticano, resistono e continueranno a farlo. Se lo ricordino Salvini e i suoi febbrili scherani locali, le cui ridicole dichiarazioni non riusciranno di certo a intimidirli.
Federazione spezzina di Rifondazione Comunista