Anche nel centrodestra spezzino arrivano le prime conseguenze dell'addio di Giovanni Toti a Forza Italia, con il contestuale annuncio della fondazione del nuovo movimento "Cambiamo". E non sono propriamente scambi d'amorosi sensi, anzi.
La deputata spezzina Manuela Gagliardi, eletta in Parlamento con Forza Italia a marzo 2018, giusto ieri sera ha annunciato il passaggio al nuovo movimento del presidente della Regione. Una scelta quasi scontata, data la vicinanza di Gagliardi all'area "arancione" di Toti e dell'assessore regionale Giacomo Giampedrone.
Qualcuno, però, non ha preso bene le critiche che Gagliardi ha rivolto a Forza Italia spiegando la sua scelta.
Fabio Cenerini, capogruppo in consiglio comunale della lista "Toti-Forza Italia", le ha risposto per le rime, con toni durissimi destinati a creare un'aperta spaccatura, dal punto di vista politico, nella coalizione di centrodestra che guida palazzo civico, e in cui Gagliardi riveste ancora il ruolo di assessore al patrimonio.
"Riferendoti a Forza Italia, tu affermi che non sa guardare al futuro e che "Cambiamo" è un movimento più liberale, popolare, che non mette bavagli, che guarda ai giovani, che fa della partecipazione e del confronto le sue basi. La famosa democrazia partecipata di Giovanni Toti! - scrive Cenerini su Facebook riferendosi alla deputata spezzina - Ebbene non mi interessa confutare le tue affermazioni, ma racconterò come sei arrivata dove sei immeritatamente e sarà chi legge a decidere se le vostre azioni hanno un minimo di democrazia partecipata!".
Il consigliere comunale va avanti, tracciando una ricostruzione dettagliata delle fasi che, a suo dire, avrebbero portato prima alla nomina di Gagliardi all'interno della giunta, e poi alla sua elezione in Parlamento. Toni durissimi, che di sicuro non lasceranno indifferenti Toti, Giampedrone & C.
"Nel 2017 prima delle amministrative, con la lista Toti-Forza Italia-Fratelli d’Italia in corso di formazione ricevo la telefonata di Paolo Gregori, mi dice sai Fabio, Giacomo e il Presidente (riferito a Toti) avrebbero piacere che facessi l’abbinamento con Manuela - racconta Cenerini - Non so se è noto a tutti, alle elezioni comunali si potevano dare due preferenze al massimo, ma chi ne metteva due doveva per forza mettere uomo donna pena l’annullamento della seconda preferenza. Io gli rispondo sinceramente non mi interessa abbinarmi con una sconosciuta che varrà al massimo trenta preferenze, ma valutato il buon rapporto che c’è fra Giovanni e Altero (Matteoli era il mio riferimento politico), sento lui, penso non ci siano problemi. Paolo mi risponde, non hai capito tutti gli uomini della lista devono fare l’abbinamento con Manuela. Incredibile! Gli rispondo, siete impazziti? Partiamo da una eletta sicura, se in media ogni uomo in lista gli porta 20/30 preferenze ne prende 500/600 senza fare niente. Ovviamente dico di no. Poi sento Altero, che mi dice li hai mandati a quel paese? Io... Sì, hai fatto bene! Però tolto me, Sauro Manucci e forse Giacomo Peserico, tutti gli altri sono stati obbligati a fare l’abbinamento, con tanto di materiale personalizzato fornito dagli arancioni, con nome candidato uomo più Gagliardi. Questo è valso circa 340 preferenze e l’ulteriore nomina in giunta e a vice Sindaco".
Cenerini non si ferma più: "Nei mesi da assessore vice Sindaco, al di là del modo garbato ed educato non è che Manuela si sia particolarmente distinta, ma malgrado l’inesperienza viene candidata nel collegio uninominale della Camera".
Anche qui il consigliere comunale di centrodestra contesta la mancata partecipazione che ha portato alla sua candidatura, su forte impulso di Toti e Giampedrone: "Io che non sono la base (elettori o iscritti), ma un addetto ai lavori con un incarico istituzionale ai vertici nella provincia, non sono stato informato di niente, non mi ha chiesto un parere nessuno e non ho partecipato a nessuna scelta".
La conclusione è al vetriolo: "Quindi cara Manuela quale è stato il percorso condiviso e partecipato nelle tue candidature? Sei passata da sconosciuto avvocato di provincia a parlamentare in meno di un anno! Ovviamente non lo dico in tono offensivo, ma io che conosco mezza provincia non avevo mai sentito parlare di te nemmeno come avvocato, poi mi hanno detto che anni fa tenevi aperto un point di Luigi Morgillo, unica tua esperienza politica (...) Spero di non dover andare avanti, ma se continuate a tirar palate di merda sul mio partito risponderò!".
A stretto giro la risposta di Gagliardi, contattata da Gazzetta della Spezia: "Auguro a Fabio, che resta un caro amico con cui stiamo condividendo una bellissima avventura dopo 70 anni di sinistra, un buon Ferragosto e un buon bagno al mare per ritemprarsi dal caldo... sempre naturalmente che non sia in montagna! Le polemiche sinceramente non mi interessano: siamo impegnati con il Presidente Toti a costruire il futuro del centrodestra e del Paese. Buon bagno!".
