Confederazione Nazionale Artigianato
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Organizzato da Cna Ecipa La Spezia, lezioni da maggio.
Cna La Spezia informa che è stata approvata dalla Giunta regionale la proroga dei termini di presentazione delle richieste di esenzione Irap al 31 maggio 2019.
Con la delibera n. 668 dello scorso 3 agosto 2018, erano state, infatti, approvate le modalità di richiesta di esenzione dal pagamento dell'Irap per i primi 5 anni per le nuove attività aperte sul territorio ligure nel 2018.
Due sono le importanti novità introdotte dalla proroga:
· l'accesso semplificato, grazie alla presentazione delle istanze attraverso un apposito modulo di autocertificazione direttamente alle Camere di Commercio territorialmente competenti;
· l'estensione dell'esenzione fiscale anche agli esercenti e alle attività nelle categorie economiche del commercio al dettaglio, dell'eccellenza artigianale di nicchia, collegata la marchio Artigiani in Liguria e alla qualifica di Maestro Artigiano, della piccola industria alimentare e dei servizi di ristorazione individuati dai codici Ateco indicati in delibera.
L'agevolazione è prevista per le imprese con un tetto di fatturato annuo di 2 milioni di euro.
Hanno diritto all'esenzione le nuove attività iscritte al Registro imprese e le attività già esistenti, sia in altri ambiti territoriali sia in Liguria, che aprano o abbiano aperto un nuovo insediamento produttivo sul territorio regionale, nel periodo compreso dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018, a patto che resti attivo e non venga trasferito per i 5 anni previsti dalla defiscalizzazione. Le domande entro 60 giorni dalla data di iscrizione al Registro Imprese e non oltre il 31 maggio 2019.
Per informazioni contattare gli uffici di CNA La Spezia tel. 0187.598080
Ad essere esaminate per prime sono le aziende che trattano in maniera prevalente dati sensibili.
Grande partecipazione da parte delle imprese di impiantistica all’incontro formativo organizzato ieri da Cna La Spezia nella sala multimediale della Provincia della Spezia. Il seminario ha affrontato le novità introdotte dal DPR 146/2018 che attua il Regolamento (UE) 517/2014 sui gas fluorurati ad effetto serra, spiegando nel dettaglio cosa cambierà per le imprese del settore e quali nuovi adempimenti saranno in vigore a partire dal luglio 2019.
Gli argomenti sono stati trattati da Andrea Anfosso esperto del Rina e i referenti di Cna Cetus La Spezia.
Dallo scorso 24 gennaio è in vigore il DPR 146/2018, conosciuto anche come nuovo decreto F-gas. Con il Decreto viene data esecuzione al Regolamento (UE) 517/2014 e viene revisionato, di fatto, il quadro normativo che regolamenta l’utilizzo dei gas fluorurati e l’installazione e la manutenzione degli impianti che li contengono. Il DPR 146/18, che abroga e sostituisce il DPR 43/2012, contiene alcune novità per chi già opera nell’ambito dei gas fluorurati e per chi inizierà d’ora in avanti.
Il Decreto interviene ampliando i casi in cui è richiesto l’obbligo della certificazione personale e della certificazione dell’impresa, conferma il sistema di iscrizione al Registro Telematico Nazionale F-gas, ritocca le regole relative al sistema di certificazione degli organismi di valutazione e di attestazione e, infine, istituisce una Banca Dati per la raccolta e la conservazione delle informazioni sui gas fluorurati. La novità di maggior rilievo del nuovo DPR è costituita proprio dall’istituzione della “Banca dati gas fluorurati a effetto serra e apparecchiature contenenti gas fluorurati” dove i soggetti che hanno a che fare con gli F-gas dovranno inserire tutta una serie di informazioni: i dati dei rivenditori, i riferimenti dei certificati dell’acquirente, e anche i venditori delle apparecchiature vi dovranno inserire i dati dell’acquirente con una dichiarazione che impegni lo stesso a incaricare dell’installazione un’impresa certificata.
Questo nuovo sistema di tracciabilità, unito ad un adeguato piano di controlli e sanzioni, è sicuramente positivo in quanto impegna i venditori a indicare la vendita in modo assai più stringente di quanto non facesse la previgente normativa. Si va dunque in direzione di una maggiore tracciabilità del Fgas e degli impianti che lo contengono e questo però impegnerà anche le imprese di manutenzione e installazione a inserire certe informazioni sulle operazioni effettuate entro trenta giorni dall’intervento. In compenso, poiché la banca dati verrebbe alimentata con regolarità, verrà meno dall’anno prossimo l’obbligo della dichiarazione annuale a ISPRA.
Gli obblighi di inserimento in banca dati scatteranno dal 24 giugno per venditori di Gas e di apparecchiature e dal 24 agosto 2019 per installatori e manutentori.
Gli uffici di Cna Cetus La Spezia restano a disposizione per informazioni e consulenze alle imprese sull’argomento nella nuova sede di via XXIV Maggio 346 alla Spezia mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o referente David Aiazzi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e telefono 1087 984273.
I contributi straordinari della Regione Liguria per la pulizia degli arenili alla foce del Magra tengano conto anche delle darsene
Cna La Spezia ha portato all’attenzione dell’Assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone la situazione delle attività di nautica che operano sulle sponde del Magra che, ormai da anni, sono costrette ad intervenire con lavori straordinari per ripristinare i fondali a causa della sabbia e altri detriti provenienti dal fiume.
“Le spese sono diventate ormai insostenibili per le imprese - spiega la Presidente della Cna della Spezia Federica Maggiani - che sono chiamate, come da concessioni contratte, a farsi carico della manutenzione ordinaria sia delle sponde che dello specchio acqueo di competenza ma non certo a sobbarcarsi il costo di interventi straordinari causati dalla mala e scarsa manutenzione del fiume a monte. Le operazioni di pulizia sono anche più d’una per stagione. Per questo – conclude Maggiani -, visto il contributo straordinario della Regione Liguria a sostegno dei Comuni e delle attività che operano sulle spiagge per la pulizia dal materiale giacente sul litorale richiediamo che un’analoga iniziativa venga presa in considerazione anche nei confronti delle aziende della nautica. Considerando anche che le cause del deposito del materiale e i disagi vissuti dalle attività sono gli stessi”.
“La ripresa non può che passare per le imprese – spiega il Direttore Cna La Spezia Angelo Matellini – e per la struttura del sistema produttivo nazionale parliamo soprattutto di artigiani, piccole e medie imprese. Nessuno può dimenticarlo. Mentre sembra che nel Def appena presentato dal governo questo imperativo categorico sia spesso dimenticato. In particolare, sul fronte fiscale emerge addirittura un maggiore prelievo rispetto ai partner europei concorrenti. Va estesa la flat tax a tutti i soggetti Irpef e bisogna mettere mano a una riforma organica della tassazione del reddito d’impresa soggetto all’Irpef”.
“E’ necessario rilanciare la politica infrastrutturale per far guadagnare competitività alle imprese -. Prosegue il Direttore Cna La Spezia -. Una politica infrastrutturale che non si limiti alle grandi opere, però, ma sia estesa alle infrastrutture medio-piccole, in grado di riqualificare il territorio e distribuire i benefici sull’intero sistema Paese. In materia di credito, vanno messi in campo strumenti per allentare la persistente stretta creditizia. Prima di tutto, non si snaturi Fondo centrale di garanzia, istituito proprio per facilitare l’accesso ai finanziamenti di micro e piccole imprese”.
“Non convincono, inoltre, provvedimenti come il Reddito di cittadinanza e Quota 100, che hanno uno spiccato sapore assistenzialista. E va archiviato il cosiddetto salario minimo che rischia di indebolire il successo consolidato dei rapporti fra le parti sociali. Piuttosto, è indispensabile ridurre il costo del lavoro e il cuneo fiscale, in Italia tra i più alti del mondo sviluppato, che frena consumi e investimenti. Non si può rimandare una riforma della bolletta energetica, sempre più pesante per le piccole imprese, sulle quali grava la maggior parte degli oneri di sistema. Vanno disattivate, infine – conclude Matellini -, le cosiddette clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’Iva e il conseguente effetto choc sui consumi interni, che hanno bisogno, invece, di essere rilanciati al più presto, in considerazione delle crescenti difficoltà che le imprese esportatrici incontrano sui mercati internazionali in preda a guerre commerciali come non se ne vedevano da lungo tempo”.
Procedono i lavori relativi alla richiesta di modifiche ed integrazioni alla delibera Giunta Regionale n. 1154 del 21 dicembre 2018 “Autorizzazione generale alle emissioni in atmosfera per attività di verniciatura a pennello/rullo eseguita in piccoli cantieri navali”.
Cna La Spezia e Confindustria La Spezia plaudono all’iniziativa regionale che va a regolamentare le attività di verniciatura all’interno di piccoli cantieri navali, ma, come rilevato nel corso di diverse riunioni sulla materia alle quali ha partecipato anche l'assessore regionale all'Ambiente Giacomo Giampedrone, l’esame del provvedimento ha evidenziato alcune criticità condivise anche con l’Associazione Artigiani Nautici di Chiavari. Pertanto, le associazioni datoriali si sono fatti promotrici della raccolta delle problematiche da parte delle imprese e hanno predisposto un documento con alcune modifiche che potrebbero confluire in una revisione della Delibera di Giunta regionale attualmente in vigore.
Una proposta è relativa all'obbligo di compilazione di un registro vidimato su cui annotare i quantitativi di prodotti utilizzati durante ogni verniciatura. In analogia ad autorizzazioni generali relative ad altre tipologie di attività con emissioni in atmosfera, viene proposto l’utilizzo di registri più snelli sia in formato cartaceo che elettronico. Inoltre, la DGR prescrive che lo stabilimento sia posizionato ad una distanza non inferiore a 200 metri dalla più vicina civile abitazione, ma dalla verifica fatta su molti stabilimenti presenti sul territorio di fatto la prescrizione diventa inapplicabile. Il caso standard per le imprese è di avere case vicine al confine dell’attività ma lontane dalla reale zona di lavorazione. La riduzione del limite di distanza a 100 metri e la possibilità di conteggiare la distanza dal reale punto di emissione, anziché dal confine dello stabilimento, renderebbe applicabile il provvedimento senza intaccare il grado di tutela dell’igiene e della sicurezza pubblica e dell’ambiente. La deliberazione prevede anche che lo stabilimento debba disporre di un piano di prevenzione e gestione delle acque di prima pioggia, ma le associazioni datoriali rilevano che molti cantieri non presentano superfici scolanti fatta eccezione le coperture dei fabbricati. Senza disattendere ai criteri del regolamento 4/2009, si propone dunque di coprire con telonature calpestabili tutte le aree utilizzate per le attività regolamentate e di inserire la prescrizione di non verniciare durante un evento meteorico.
Secondo Cna e Confindustria sarebbe opportuno anche esplicitare meglio in delibera i quantitativi limite utilizzabili di COV per imprese con superficie dello stabilimento inferiore ai 10000 metri lineari.
L’autorizzazione prevede le attività di “preparazione del supporto e trattamenti intermedi” e in questo caso sarebbe utile indicare le tipologie di lavorazioni ricomprese (come levigatura, smerigliatura, carteggiatura, stuccatura, sabbiatura, resinatura, lavorazione del legno ecc.).
In conclusione, si dovrebbe precisare che le attività già in possesso di autorizzazione ordinaria e che rientrano nei requisiti della nuova deliberazione, possano chiedere l’adesione con revoca dell’autorizzazione in vigore.
Le preposte di modifiche stilate dalle associazioni sono già all’attenzione delle settore Ambiente della Regione Liguria ed è in corso la valutazione tecnica per la parziale integrazione del provvedimento.
Cna La Spezia e Confindustria La Spezia restando a disposizione delle imprese del settore per informazioni sul tema ed eventuali chiarimenti sulle disposizioni del provvedimento.
Mezzi pesanti di nuovo in coda: il problema del porto spezzino si è solo stato traslato nel Retro Porto.
Ore di code interminabili sono di nuovo all’ordine del giorno per gli autotrasportatori: il traffico pesante che lo scorso anno congestionava l’entrata portuale davanti agli Stagnoni si è spostato ormai da mesi a Santo Stefano Magra all’uscita ed entrata dei terminal dei ‘vuoti’. Cna Fita La Spezia e Confartigianato Trasporti La Spezia lamentano nuovamente una situazione di criticità legata alla logistica portuale e, in questo caso, dell’area retroportuale. Le code dei mezzi pesanti arrivano sino sul raccordo autostradale creando un evidente pericolo anche per gli automobilisti, esattamente come prima accadeva in va Carducci.
“In questi mesi abbiamo richiesto e svolto diversi incontri con i dirigenti apicali di Contrepair – spiegano il Presidente Cna Fita La Spezia Stefano Crovara e il Presidente di Confartigianato Trasporti Stefano Ciliento – ai quali hanno partecipato anche i referenti del comune di Santo Stefano Magra e i sindacati dei lavoratori. Ai tavoli di confronto è stata evidenziata la presenza di problema di sicurezza stradale: gli autisti passano ore in coda senza potersi muovere in situazione di disagio, le strade di accesso sono strettissime e non consentono né soste né manovre, le ore di attesa diventano un costo dato che non è possibile fare più di determinate ore di guida consecutive. L’impegno preso era di dare la dovuta attenzione alla questione con la proposta da parte di Contrepair di apportare modifiche ai gates e da parte del Comune di Santo Stefano di promuovere degli incontri con gli altri terminalisti del territorio. Nell’ultima settimana è chiaro che la situazione è di nuovo al limite – proseguono Crovara e Ciliento -, credevamo che il problema del porto spezzino fosse risolto invece si è solo stato traslato in un’altra area. Non sappiamo più come mettere in evidenza la problematica; ci pare si attenda una mobilitazione eclatante o ancor peggio il verificarsi di un nuovo incidente stradale, come è già successo due estati fa. Non è possibile lavorare in questo modo con un porto che si candida a fare da riferimento per le movimentazioni del Mediterraneo. Inoltre, se i terminalisti sanno di avere maggior lavoro devono attrezzarsi adeguatamente per essere efficienti con opere sui gates o più personale. Non si può pensare che l’aumento della mole dei traffici pesi solo sull’autotrasporto – concludono il Presidente di Cna Fita La Spezia e il Presidente di Confartigianato La Spezia -, diventando al posto di un beneficio un costo a causa delle ore di lavoro perse trascorse in fila”.
Tanti titolari di attività ricettive e di bar e ristorazione della riviera hanno partecipato all’Ospitalia del mare al seminario conoscitivo sulla Legionellosi organizzato dalla Cna della Spezia.
Cna Ecipa La Spezia ha organizzato un corso di Inglese per gli imprenditori e loro collaboratori, liberi professionisti e tutti coloro che hanno interesse a migliorare la propria conoscenza della lingua inglese.
L’obiettivo del corso è di fornire le basi per poter intraprendere una conversazione in inglese e sapersi interfacciare con il cliente. Oltre che approfondire la conoscenza e l'uso della lingua scritta nella trattazione di affari e nell'interpretazione di contratti commerciali.
Sono previsti due livelli: uno base ed uno intermedio. Al termine del percorso base l’allievo avrà la possibilità di proseguire con quello intermedio.
Il corso si svolgerà nella sede Cna La Spezia di via Padre Giuliani 6 e avrà la durata di 24 ore suddivise in lezioni da 2 ore, due volte la settimana dalle 18.30 alle 20.30. L’orario potrà subire modifiche secondo la richiesta dell’aula. L’inizio delle lezioni è previsto per lunedì 15 aprile.
Per qualsiasi informazione ed eventuali iscrizioni contattare Cna Ecipa La Spezia tel 0187 598075/76 o mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Cna La Spezia ha organizzato un seminario conoscitivo che si terrà a Levanto martedì 2 aprile alle ore 15 all’Ospitalia del mare in via San Nicolò.
La Presidente Maggiani: "Necessità quanto mai urgente di arrivare alla nomina di un Presidente".
Aperto anche agli spezzini grazie all'angolo bar.
8 marzo 2019.CNA: “Nonostante ostacoli e difficoltà le imprese al femminile hanno una marcia in più”
Le donne sono una componente sempre più dinamica della società e dell’economia italiana. E nella propensione all’imprenditorialità procedono con maggior scioltezza degli uomini, nonostante le tante difficoltà patite quotidianamente. Lo sottolinea l’indagine su “L’imprenditoria femminile in Italia”, condotta dal Centro studi CNA.
“Da anni come CID portiamo avanti una campagna di promozione per una maggiore presenza di figure femminili a livello apicale sia nelle imprese che nelle istituzioni e nei ruoli di responsabilità e impegno-.Commenta Cristina Poletti Presidente Comitato Impresa Donna Cna La Spezia -. Tuttavia, tanto è ancora da fare per sostenere il lavoro femminile sia nelle posizioni di vertice sia in quelle subordinate. Parliamo per esempio della necessità di una uguaglianza salariale che dovrebbe essere promossa a prescindere dalle diversità di bandiera in quanto principio moralmente giusto. Inoltre, riteniamo sia utile impegnarsi per scardinare pregiudizi di genere legati al mondo del lavoro perché non esiste una professione maschile e una femminile. Sempre di più i settori si aprono all’occupazione in rosa per capacità e competenza, la differenza è data dal risultato e in questo non incide la diversità di genere”.
Tre milioni gli incarichi al femminile nelle imprese
Lo studio rileva che, nel nostro Paese, sfiorano ormai i tre milioni gli incarichi di vertice affidati a donne. Per la precisione, sono 2.827.515, il 26,7% del totale nazionale. Disaggregando questo dato complessivo, emerge che i ruoli di amministratore ammontano a 1.124.799, a 840.889 quelli di titolare d’impresa, a 620.572 quelli di socie e a 241.418 le altre cariche.
Donne in crescita spinta
Tra il 2017 e il 2018 i ruoli apicali tenuti dalle donne sono cresciuti dell’1%, più di quanto hanno fatto i colleghi maschi: nel loro caso, infatti, l’incremento si è fermato allo 0,4%. Tra le diverse tipologie di ruolo è rilevante l’exploit degli amministratori donne, che hanno surclassato i colleghi: la loro crescita l’anno scorso è stata del 3,1% contro il +1,7% della componente maschile.
Sanità e assistenza sociale sempre più “rosa”
I settori nei quali l’incidenza femminile è aumentata in maniera più marcata sono le attività sanitarie e di assistenza sociale (+9,9%), l’istruzione (+6,1%), le attività legate alla fornitura di energia elettrica, gas e aria condizionata (+5,6%), le attività di trasporto e magazzinaggio (+4,5%) e quelle di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+4,2%).
Le lavoratrici indipendenti
L’indagine del Centro studi CNA ha spaziato naturalmente anche tra le lavoratrici indipendenti. In totale sono 1,4 milioni, pari al 14,6% dell’occupazione complessiva nel nostro Paese.
Un aspetto da rilevare è che per molte donne italiane, a differenza degli uomini, operare sul mercato del lavoro come lavoratrici indipendenti risulta una opzione non semplice e, talvolta, obbligata.
Quando viene richiesto quali siano state le motivazioni che hanno portato a intraprendere la via del lavoro indipendente, il 12,5% delle donne intervistate indica l’impossibilità di trovare un lavoro dipendente e l’8,1% la volontà di disporre di orari flessibili per coniugare al meglio casa e lavoro.
Per gli uomini questi valori risultano più bassi (rispettivamente 9,5% e 7,4%). Inoltre la scelta di diventare indipendenti appare per gli uomini molto meno problematica, basti dire che il 26,1% di essi ha abbracciato il lavoro indipendente avendo l’opportunità di subentrare nell’attività imprenditoriale mentre tra le donne questa motivazione è indicata meno frequentemente (19,8%).
Atro fattore interessante è che in Italia le lavoratrici indipendenti tendono a lamentarsi meno dei loro colleghi maschi, nonostante che appena il 12,2% delle lavoratrici indipendenti dichiari di non incontrare particolari problemi nell’attività quotidiana. Una quota superiore solo a quella della Grecia.
I fattori di ostacolo
Tanti sono i fattori di ostacolo. Tra questi vi è ovviamente la difficoltà di conciliare gli impegni famigliari con la vita professionale e il persistere di opportunità di guadagno economico non soddisfacenti se considerate sia in termini assoluti che rispetto a quelle maschili. Spesso burocrazia e difficoltà di conciliazione sono le cause di discontinuità lavorativa, che si aggiungono a problemi economici legati a pagamenti mancati o in ritardo e ad una fragilità economica diffusa.
Tuttavia, nonostante abbiano di fronte ostacoli ogni giorno, le lavoratrici indipendenti italiane esprimono un grado di attaccamento alla loro attività tra i più alti d’Europa dichiarandosi soddisfatte della propria attività per il 52% del totale, a testimonianza del desiderio naturale e profondo di autonomia ed emancipazione ormai ingenerato dalla parità di accesso agli studi. Una percentuale seconda in Europa solo al Regno Unito, dove però il gender gap risulta essere molto più ridotto.
Appuntamento con la musica in chiave femminile per la Festa della Donna.
Per il secondo anno consecutivo parte dalla Spezia il primo di sei focus previsti da CNA Produzione per raccogliere le istanze e le aspettative delle realtà che compongono la filiera nautica. Piccole e medie imprese si sono ritrovate ad una tavola rotonda insieme ai referenti nazionali e del centro studi CNA per definire suggerimenti e proposte utili per arrivare alla stesura del VII rapporto della nautica. All’incontro, che si è svolto nella sala giunta della Camera di Commercio delle Riviere di Liguria alla Spezia, ognuno ha portato le proprie esperienze e problematiche. Al tavolo ha partecipato un campione delle realtà che operano nel campo dei servizi connessi alla nautica: Scaforimessa Mimosa, San Giorgio Boats, Top Yacht, Hope, Porto di Portovenere, Nautica Ponte Magra, Antica Compagnia della Vela, Settemari Yacht, Marina Colombiera e Blue Service di Sanremo.
I focus group hanno come obiettivo di realizzare una fotografia del settore e delle sue prospettive future al fine di valorizzare il comparto. Le informazioni raccolte saranno contenute all’interno del prossimo Rapporto di Ricerca. All’incontro erano presenti: Simonetta Faggioni, Presidente CNA Nautica La Spezia, Giuliana Vatteroni, referente sindacale per la nautica di CNA La Spezia, Alessandro Battaglia, coordinatore nazionale Cna Produzione, Leonardo Bianchi del centro studio CNA e il ricercatore Fabio Piacenti di Euroses che hanno registrato le testimonianze e le proposte degli imprenditori. Al centro del Focus l’analisi della domanda effettiva e potenziale elle PMI della filiera della nautica da diporto che svolgono attività legate ai servizi (porticcioli, darsene, rimessaggi, servizi all’armatore, nolo, patenti, commercio, ecc.), ovvero la cui clientela è prevalentemente rappresentata dagli armatori o da “consumatori finali” come i turisti. Particolare attenzione all’interno dell’incontro è stata prestata al contesto territoriale e regolativo in cui opera l’impresa e, più in generale, al quadro normativo, ed alla sua capacità di condizionare la formazione e lo sviluppo di “nuova domanda”.
“Questo è il primo di una serie di appuntamenti che si svolgeranno in altre regioni italiani dove raccoglieremo il punto di vista degli imprenditori dei servizi legati alla nautica -. Ha commentato Alessandro Battaglia coordinatore nazionale Cna produzione -. Il 2018 è stato l’anno zero per la definitiva uscita da una lunga crisi del settore, vogliamo capire se il 2019 è sentito come un nuovo rinascimento per il comparto. Il campione di imprese spezzine che abbiamo incontrato testimonia la presenza di un tessuto imprenditoriale molta attivo e in grado di dare un contributo fattivo alla nostra ricerca”.
Grande partecipazione da parte delle imprese della cantieristica nautica all’incontro organizzato dalla Cna della Spezia con l’assessore regionale all'Ambiente Giacomo Giampedrone e la vicedirettrice del settore Ambiente della Regione Cecilia Brescianini per approfondire le disposizioni previste dalla nuova normativa regionale per la verniciatura nei cantieri. Al confronto con i titolari di impresa hanno partecipato anche la senatrice Stefania Pucciarelli e l'onorevole Manuela Gagliardi, promotrici del provvedimento regionale in sede ministeriale.
Regione Liguria per prima in Italia ha infatti definito con una norma regionale l’attività di verniciatura nei cantieri navali di piccole dimensioni, che si occupano prevalentemente di rimessaggio, allestimento e manutenzione delle imbarcazioni da diporto. Un’iniziativa attesa, nata a seguito del confronto con le associazioni di categoria, che fa della Liguria una regione pilota per la disciplina nazionale. L’autorizzazione permette alle piccole imprese artigiane o ditte individuali, che formano l’ossatura della cantieristica regionale e che non hanno come attività prevalente la verniciatura, di poter verniciare a pennello o a rullo senza incorrere in ammende e rispettando tutti i parametri ambientali. Prima di questa delibera la disciplina non era regolamentata in nessun modo, rendendo di fatto illegali tali attività.
La presidente Cna La Spezia Federica Maggiani ha aperto i lavori ringraziando i partecipanti per l’ascolto dimostrato delle esigenze delle imprese e del lavoro svolto per arrivare alla definizione della normativa.
“A seguito di un grande lavoro di condivisione con le realtà produttive e con il Ministero con questa norma veniamo incontro alle richieste del territorio, - ha spiegato l’assessore regionale Giampedrone -. Le piccole e medie imprese della cantieristica nautica rappresentano un unicum per la Liguria. Abbiamo oggi una definizione d’azione per le imprese con dei limiti chiari, in modo tale da evitare problemi e sanzioni così elevate che rischiavano anche di mettere in discussione le attività stesse”.
“Cna ha rappresentato in maniera corretta una sentita problematica delle imprese di settore e ha collaborato operativamente con la Regione per trovare una soluzione. Quanto è stato realizzato è un esempio di buona pratica” ha commentato l’onorevole Gagliardi. “Abbiamo realizzato un lavoro di squadra che ha portato dei risultati, ora vanno affrontate le eventuali problematiche che derivano dall’applicazione del provvedimento” ha aggiunto la senatrice Pucciarelli che ha portato la norma all’attenzione del sottosegretario per l'Ambiente e la tutela del territorio e del mare Vannia Gava.
“Abbiamo rilevato la carenza di una normativa adatta e sanzioni molto elevate per gli eventuali trasgressori. Ci siamo mossi su un terreno minato in cui abbiamo costruito questo regolamento tecnico” ha precisato la vicedirettrice del settore ambiente Brescianini per poi passare all’illustrazione dettagliata del provvedimento.
La delibera fissa tre range di compatibilità ambientale da rispettare, basati sulla quantità di composti organici volatili (COV, componenti delle vernici) utilizzabili: non sarà così possibile utilizzare più di 2500 kg di COV annui e 12 Kg giornalieri; in aree in cui i cantieri sono concentrati viene definito in 1000 Kg di COV annui il limite per ogni zona da 10mila mq. Altri limiti definiscono la distanza dalle abitazioni e la sospensione delle attività durante le giornate di forte vento. Con l’approvazione dell’Autorizzazione generale, è compito della singola impresa avanzare la domanda di autorizzazione al Comune competente, che ha 45 giorni per la risposta con la regola del silenzio-assenso. La maggiore criticità rappresentata dalle imprese è relativa alla distanza minima di 200 metri dalle civili abitazioni per poter rientrare tra i richiedenti della nuova autorizzazione generale. Dal confronto è emerso che è possibile effettuare la misurazione dall'effettivo punto in cui si svolgono le operazioni di verniciatura e non dal perimetro dell'azienda e si potrebbe ridurre la distanza minima prevista.
Cna La Spezia si è impegnata a raccogliere le osservazioni da parte delle imprese che verranno analizzate nel corso delle prossime due settimane da parte del settore Ambiente della Regione.
La recessione in cui è incappata l'economia italiana comincia a ripercuotersi anche tra gli artigiani, le micro e le piccole imprese.
Federica Maggiani: "L'estensione alle piccole società a responsabilità limitata e alle cooperative dell'obbligo di nominare il collegio sindacale è un gravissimo errore".
La nuova norma regionale sulla verniciatura nei piccoli cantieri nautici sarà al centro di un incontro organizzato dalla Cna della Spezia tra l’Assessore all’Ambiente di Regione Liguria Giacomo Giampedrone e il Vicedirettore Ambiente Regione Liguria Cecilia Brescianini e le imprese del settore. L’appuntamento è per lunedì 4 Marzo 2019 alle ore re 16.00 nella sede della Cna La Spezia di via Padre Giuliani 6.
La Giunta della Regione Liguria ha approvato nel dicembre scorso, su proposta dall’Assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone, una delibera per autorizzare l’attività di verniciatura nei cantieri navali di piccole dimensioni, che si occupano prevalentemente di rimessaggio, allestimento e manutenzione delle imbarcazioni da diporto. Una norma che fa della Liguria una regione pilota per la disciplina nazionale.
L’incontro sarà utile per entrare nel dettaglio di quanto stabilito dalla delibera e chiarire eventuali precisazioni o dubbi da parte delle imprese della cantieristica nautica.
Raccogliendo l’invito e appello lanciato dall’onorevole Andrea Orlando.
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