La notizia del clamoroso voto dell’ultimo consiglio comunale di Arcola sull’ordine del giorno relativo al progetto della centrale ENEL proposto dai gruppi Lega e Cambiamo e votato solo dai gruppi di maggioranza e dal rappresentante civico di opposizione senza la condivisione dei proponenti , più che stupore merita una riflessione.
Il documento approvato è stato emendato nella riunione della commissione ambiente in fase istruttoria con il placet di tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione , come testimoniano le dichiarazioni rese dai diversi rappresentanti alla presenza del Sindaco durante la seduta registrata e diffusa in streaming.
Dunque un’istruttoria che avrebbe dovuto condurre ad un voto unanime del consiglio ed invece ecco l’eclatante dietrofront , giustamente biasimato dal Sindaco sulla stampa.
La riflessione che s’impone è la seguente . Il voto contrario non può essere motivato con una incomprensione o con approfondimenti letterari postumi da compiere sugli emendamenti apportati e condivisi , perché si farebbe torto all’intelligenza dei consiglieri di centrodestra che non lo meritano e che invece hanno dimostrato di esprimere sensibilità ambientale ed apertura politica in sede di commissione.
La spiegazione è da attribuire alle evidenti pressioni politiche esercitate dai dirigenti regionali sui propri rappresentanti locali per far saltare la sostanza politica degli emendamenti che poneva in modo unitario e “controcorrente” la richiesta rivolta alla Regione Liguria di negare l’intesa Stato Regione sul progetto ENEL e la richiesta sempre rivolta alla Regione di convocare a breve il tavolo tecnico politico tra tutti gli interlocutori sulle alternative di sviluppo green rispetto al progetto di centrale a gas proposto da ENEL.
Quindi un “contrordine compagni!” paradossalmente richiesto a rappresentanti del centrodestra locale per non incrinare ulteriormente il fronte già diviso del centrodestra spezzino sul tema della centrale rispetto alle posizioni ortodosse filototiane sposate dal Sindaco della Spezia . La posizione assunta è quindi dovuta al rigoroso richiamo alla disciplina di partito che certamente mette a disagio i consiglieri comunali che hanno subito la forzatura politica, ma soprattutto mette ancora più in luce le chiare responsabilità politiche del centrodestra regionale sulle scelte ambigue in materia ambientale e sanitaria che la Giunta Regionale Ligure sta proponendo al nostro territorio.
La Segreteria del PD Arcola