Sono stati resi noti ieri i dati al 30 settembre del Crédit Agricole in Italia, che ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con un risultato netto aggregato pari a 422 milioni di euro.
Sotto la guida di Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia, il totale dei depositi e fondi clienti si è attestato a 257 miliardi di euro, considerando anche gli asset under management e l'attività di banca depositaria. Il totale degli impieghi ha raggiunto i 66 miliardi di euro, con una crescita di +10% a/a.
Il Gruppo è composto, oltre che dal Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, anche dalle società di Corporate e Investment Banking (CACIB), Credito al Consumo (Agos, FCA Bank), Leasing e Factoring (Crédit Agricole Leasing e Crédit Agricole Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, CACEIS), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (CA Indosuez WM, Banca Leonardo e CA Indosuez Fiduciaria).
Alle performance del Crédit Agricole in Italia hanno contribuito i numeri del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, che consolidano la ricorrente capacità di conseguire risultati positivi e beneficiano dell'integrazione e progressione dell'attività commerciale delle 3 banche acquisite a fine 2017.
Il Gruppo ha conseguito nei primi nove mesi del 2018 un utile netto positivo pari a 215 milioni di euro (+15% rispetto allo stesso periodo del 2017), sostenuto da un'attività commerciale dinamica. In significativo incremento la base clienti, che cresce di oltre 30mila unità, con un sempre maggiore contributo del canale digitale (1 nuovo conto su 4 è online), anche grazie a nuovi prodotti e accordi commerciali dedicati.
L'attenzione all'economia si è tradotta in un'importante attività commerciale mirata al sostegno dei privati e delle imprese nonché allo sviluppo del risparmio gestito. In questo senso è stata buona la crescita dei mutui casa (+6% a/a), dei volumi intermediati di credito al consumo (+36% a/a), dei finanziamenti alle imprese (+2,3% a/a) e del comparto leasing (23% a/a). Migliora anche lo stock impieghi Agri-Agro (+7,6% da inizio anno). La raccolta gestita, invece, ha evidenziato un trend positivo (+3,3% rispetto a dicembre 2017) a fronte di un mercato che presenta una dinamica in rallentamento. I ricavi si attestano a quota 1.441 milioni, in crescita del +12% a/a anche grazie all'apporto delle tre banche acquisite a fine 2017, oltre al continuo sviluppo delle commissioni di risparmio gestito e assicurative.
La solidità patrimoniale si conferma su livelli adeguati con il Total Capital Ratio pari al 14,8%. La liquidità si attesta su livelli ben al di sopra dei limiti regolamentari con un indicatore LCR superiore al 190%, a fronte di un requisito pari al 100%. Pienamente integrate sia a livello commerciale che informatico le tre Casse di Risparmio di San Miniato, Cesena e Rimini, per le quali si è conclusa ad inizio settembre la fusione nella capogruppo CA Cariparma.
Per quel che riguarda Crédit Agricole nel suo complesso, il gruppo ha ottenuto un utile netto nello stesso periodo di 3,393 miliardi di euro (+4,0% a/a) e di 1,101 miliardi nel terzo trimestre (+3,2%).