Quanto basta – intuibilmente – per potersi allontanare dal perimetro di competenza dell’authority del vecchio Continente. Quelli che sono rimasti, che potete ad esempio trovare su questa lista broker forex su brokerforex.it,invece, hanno ben pensato di agevolare un aggiramento dei divieti e dei vincoli strutturando nuovi prodotti o permettendo ai propri clienti un’autovalutazione in grado di elevare il proprio status a “professionisti” e, dunque, poter continuare a negoziare gli strumenti finanziari come se nulla fosse accaduto.
Ma conviene affidarsi a un broker ESMA o a un broker NO ESMA? Effettivamente, l'ESMA ha messo il mercato in una situazione difficile, con pochi intermediari che sarebbero sopravvissuti nelle nuove condizioni senza un pizzico di creatività o senza mosse offshore. Tuttavia, c’è un elemento che probabilmente il quadro normativo trascura: i clienti dei broker avrebbero comunque continuato a cercare metodi per poter negoziare con leva elevata. Il perché è semplice: anche se l'alta leva finanziaria può essere un pericolo evidente per la sostenibilità degli account dei trader, in realtà è anche un elemento che alimenta il “sogno” di poter cambiare la propria vita grazie a importanti guadagni in brevissimo tempo.
Ora, i trader europei che scelgono di continuare a negoziare prodotti finanziari con leve elevate per le loro posizioni, probabilmente finiranno per aprire un conto con un broker offshore o, peggio, mentire ai propri broker in area ESMA affermando di essere dei trader professionisti. Costoro, però, probabilmente saranno una minoranza rispetto al totale, anche perché nei prossimi mesi l’ESMA potrebbe tornare in argomento accendendo nuove luci sui questionari con cui i trader riescono a ottenere determinati status di esperienza.
Ma allora l’offshore è l’unica soluzione? In realtà no, ma non bisogna comunque generalizzare l’argomento. Come l’esperienza ci ha insegnato numerose volte, nonostante le destinazioni offshore possano sembrare particolarmente opache, spesso fanno riferimento a legislazioni in grado di tutelare adeguatamente i consumatori all'interno della propria area di riferimento.
Ad ogni modo, gli attuali limiti in capo agli investitori retail proposti in area ESMA sembrano essere sufficientemente elevati per poter accontentare – comunque – la stragrande maggioranza degli utenti. Le leve finanziarie per i prodotti finanziari utilizzati come asset in modo più frequente sono infatti discretamente elevate, così come sono sicuramente flessibili gli strumenti finanziari sottoscrivibili presso i broker ESMA, sia per chi voglia fare del trading speculativo, sia per chi invece ambisce a fare un trading di posizione.
Insomma, per il momento il sasso nello stagno già non troppo placido del trading online è stato gettato, e l’ESMA aspetterà ancora qualche settimana per poter capire quale è stata l’effettiva reazione. L’impressione è però che, alla fine dei conti, la finalità dell’autorità europea non sarà raggiunta e che, di conseguenza, il quadro normativo sarà destinato a evolversi ancora una volta. In che termini, questa volta, non ci è ancora dato sapere…