“C’era una volta un mercato di qualità che, fino a pochi anni fa, faceva concorrenza anche a quello blasonato di Forte dei Marmi, cosa rimane oggi? Un mercato finito, snobbato ormai dalla clientela e dagli ambulanti stessi”.
Non usa mezze parole il Presidente della Federazione Italiana Venditori Ambulanti e su Aree Pubbliche (FIVA) ConfCommercio, Andrea Lagomarsini: “A Sarzana non c’erano sufficienti centri commerciali? Mentre i negozi del centro storico chiudono ed il mercato settimanale muore, l’Amministrazione non trova di meglio che colpire il piccolo commercio in maniera costante, perseverando in politiche che avvantaggiano la Variante e la grande distribuzione a discapito del cuore della città”.
Il riferimento è all’apertura del nuovo punto vendita Upim in via Variante Aurelia 96, un centro con tre reparti abbigliamento (uomo, donna e bambino) più una zona dedicata all’arredo casa, con accessori e complementi, che aprirà domani, giovedì 29 marzo.
“Inaugurazione del nuovo Upim proprio il giovedì, in contemporanea al già sofferente mercato settimanale, ma la fanno apposta o chè? – ironizza Lagomarsini – non è un caso che ormai sia denominato “Il mercato delle badanti”, invece di intervenire per valorizzarlo si schiaccia sempre di più. Non è giusto colpire ulteriormente gli ambulanti e i commercianti sarzanesi con l’ennesimo centro commerciale, una delle promesse di questa amministrazione era lo “Stop alla grande distribuzione”, siamo stufi di sentire dichiarare guerra ai nuovi insediamenti commerciali mentre in realtà sono chiari alleati ed i nuovi permessi di apertura continuano alla faccia del rilancio del commercio in centro. La grande distribuzione è un male comune ma qui a Sarzana ha influito maggiormente rispetto ad altri luoghi”.
Il Presidente FIVA ricorda inoltre la problematica aggiunta del cantiere di piazza Martiri che ha ulteriormente spezzato la già scarsa continuità del mercato sarzanese: “Quel cantiere a rilento complica ulteriormente la vita del mercato, ormai spezzato in tre tronconi, un mercato mai riqualificato dove ormai le licenze non hanno più alcun valore. Dei tanti banchi presenti ne lavorano solo una ventina e la qualità è in discesa costante, complici anche i sempre più numerosi banchi gestiti da stranieri. In più ci troviamo a dover combattere con l’abusivismo e lo scarso controllo, chi non ha la licenza porta via clienti a chi paga regolarmente le tasse, suolo pubblico compreso”.
La telefonata con Gazzetta della Spezia si conclude con queste meste parole: “Un buon mercato porta ricchezza e persone, popola e anima il centro e diventa un bene per tutti i commercianti, siamo una risorsa non rispettata e abbiamo bisogno di rispetto e organizzazione”.