Il riferimento è all’appello che la VAS, il cui vice presidente è Daniele Granara, anche avvocato dei ricorrenti, dopo avere già subito il rigetto del ricorso presentato in primo grado al TAR, ha presentato al Consiglio di Stato per ottenere il blocco dei lavori previsti dal Piano Regolatore Portuale e riferiti ad opere pubbliche che riguardano l’allargamento a Levante del Molo Garibaldi e il suo allungamento, il molo per navi passeggeri su Calata Paita, alcune modifiche al Molo Italia, lavori sulle Calate Artom e Malaspina, ovvero interventi che toccano sia l’ambito crociere sia l’ambito commerciale.
I VAS hanno ricevuto da parte del Consiglio di Stato un ennesimo rigetto alla loro richiesta e dovranno ora pagare tutte le spese alle parti coinvolte. Ma l’ADSP si riserva di chiedere anche i danni di immagine.
“Sono anni che va avanti la campagna denigratoria delle associazioni ambientaliste contro l’Ente; puntualmente fanno ricorso alla giustizia amministrativa, che ha sempre dato loro torto a dimostrazione della correttezza dell’azione amministrativa – continua la presidente - Questo modo di procedere non fa altro che rallentare lo sviluppo del porto, ma anche quello della nostra città, con inevitabili e dannose perdite di tempo nella realizzazione delle opere previste dal PRP, compresa la realizzazione della fascia di rispetto che davvero potrebbe dare una risposta concreta ai cittadini del Canaletto e di Fossamastra,e lo sviluppo del waterfront”.