Per la sua collocazione geopolitica nel Mediterraneo l’Italia deve svolgere un ruolo centrale nella politica di cooperazione tra l’Unione Europea, l’Africa e le aree geografiche più vicine. E la Liguria, regione mediterranea per eccellenza, deve finalmente aprirsi al mondo e mettersi in gioco.
La centralità dell’Italia e della Liguria ci obbliga a impegnarci in una profonda trasformazione culturale che apra alla comprensione profonda delle sfide globali, e che doti tutti gli attori della cooperazione (Istituzioni, Università, Imprese, Organizzazioni della Società Civile, Associazioni di Immigrati, Fondazioni Bancarie) di una strategia fondata sul partenariato e la pari dignità e non sottomessa, come spesso accade, agli imperativi della sicurezza e del controllo delle frontiere.
Auspichiamo la presenza di rappresentanze liguri qualificate alla Conferenza. Ciò anche per dare forza alla richiesta di garantire sempre più spazio al ruolo della “cooperazione fra territori”, e alla richiesta, al livello nazionale, di sostenere i “Sistemi territoriali di Cooperazione allo Sviluppo”, che crescono in tutta Italia e che in altri Paesi europei, come Spagna e Francia, sono garanzia di una modalità di cooperazione trasparente, efficace e soprattutto di lungo periodo e con benefici reciproci. La “cooperazione tra territori” ha una logica bidirezionale, con vantaggi per entrambi i partner. Si pensi alle nostre piccole imprese: hanno necessità di internazionalizzarsi e in Africa possono crescere ma anche trasferire esperienze e aiutare la nascita in loco di un nuovo modello di sviluppo, diverso da quello proposto dalle multinazionali o dalla Cina. Prestare attenzione e idee alla cooperazione significa unire dono e investimento, e quindi contribuire a risolvere anche la nostra crisi. I territori più aperti sono anche quelli con maggior benessere.
Tra i temi che verranno affrontati nella Conferenza c’è anche la relazione tra immigrazione e cooperazione. La cooperazione ha un ruolo primario nella costruzione di una strategia di intervento che determini un riequilibrio nella distribuzione del lavoro e della ricchezza. Le ragioni che portano a migrare sono legate alla mancanza di fiducia e di speranza nel futuro del proprio Paese. A ogni persona dovrebbe essere garantito il diritto di non dover migrare e nello stesso tempo quello di poterlo fare; ma ciò richiede, sia in un modo che nell’altro, che vi siano le condizioni per riappropriarsi del proprio destino. La “Cooperazione allo Sviluppo” deve diventare uno strumento di cambiamento per una globalizzazione più giusta: la sicurezza è soprattutto frutto di una politica di giustizia e di solidarietà e non di un utilizzo crescente di eserciti, di armi e di controlli alle frontiere.
Januaforum, l’associazione che unisce le persone impegnate in Liguria nella cooperazione, dopo la Conferenza si impegnerà per concordare e organizzare un’iniziativa di approfondimento e di confronto tra tutti i possibili attori della cooperazione nella nostra regione.
Giorgio Pagano
Cooperante, membro del Consiglio Direttivo dell’associazione Januaforum
(Foto: FB Conferenza Coopera)