Per analizzare e denunciare l’entità e le conseguenze che i fenomeni illegali hanno sull’economia, Confcommercio Imprese per l’Italia della Spezia ha proposto, anche quest’anno, l'iniziativa 'Legalità mi piace'. Lo scopo è come sempre quello di mettere un freno all’illegalità, a tutti quei fenomeni che mettono a dura prova economia, imprese e lavoratori.
L'iniziativa nazionale si è svolta nella giornata di ieri, martedì 21 novembre, a Roma. Presenti, tra gli altri, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e il Ministro dell’Interno Marco Minniti.
Alla Spezia, i dati emersi dall'indagine sui fenomeni criminali sono invece stati discussi oggi nella sede di Confcommercio, in via Fontevivo.
Presenti alla conferenza stampa il presidente di Confcommercio La Spezia Gianfranco Bianchi, il direttore Roberto Martini, il Prefetto Antonio Garufi, il Questore Francesco Di Ruberto, il Colonnello della Guardia di Finanza Massimo Benassi, il Comandante della Polizia Municipale Alberto Pagliai e l’assessore alla Polizia Municipale e alla Sicurezza Urbana Gianmarco Medusei.
Hanno partecipato i rappresentanti di quelle categorie maggiormente colpite dai fenomeni di abusivismo e contraffazione. Tra questi Giorgio Molinari, presidente di Federazione Moda La Spezia. Michela Ceccarini, presidente regionale delle guide turistiche e Serena Bertolini, presidente provinciale. Ha preso parte alla conferenza anche Sabrina Canese, in qualità di membro di Giunta.
«I dati liguri sono in linea con quelli nazionali – ha detto il presidente Bianchi – Rispetto al 2015 non c’è stato un peggioramento, ma nemmeno un’inversione di tendenza. Il dato negativo è quello relativo alla percezione di insicurezza, che purtroppo è rimasta stabile. Un dato che è anche più importante di quelli ufficiali e tendenziali, perché l’insicurezza mina nelle persone la voglia di intraprendere e di investire, rallentando l’economia. Le altre due piaghe – ha proseguito Bianchi – sono l’abusivismo e la contraffazione, che dobbiamo combattere. A causa di questi due fenomeni il nostro paese perde 21.8 miliardi all’anno di fatturato, mettendo a rischio 131mila posti di lavoro all’anno".
Tra i dati regionali di distinguo rispetto a quelli nazionali, la tendenza della Liguria a ‘non armarsi’. L’imprenditore ligure, per la propria difesa, non si arma. Questo denota fiducia rispetto alle forze dell’ordine. I liguri tendono inoltre a voler investire sulla sicurezza della propria attività, impiegando risorse per la vigilanza privata e l’acquisto di telecamere. Investono quindi su fattori preventivi. Il quadro che ne è esce perciò, non è negativo. Come Confcommercio ci impegniamo non solo verso l’organizzazione annuale di questa iniziativa sulla legalità, ma organizziamo quotidianamente eventi e mettiamo in campo azioni sul territorio mirati alla creazione di una cultura sulla legalità, che talvolta manca», ha concluso Bianchi.
A questo proposito, prenderà presto il via un progetto che vede la presenza di Confcommercio all’interno degli istituti scolastici per parlare di legalità.