Diversi sono stati i temi affrontati in un’ottica di costruttiva collaborazione volta alla condivisione di un percorso che sappia da una parte garantire le esigenze di conservazione e rispetto ambientale, come da indirizzi e regolamentazione del Parco, dall’altro mantenere e valorizzare le realtà produttive esistenti che derivano dal fiume la propria presenza ed economia. “L’obiettivo è quello di arrivare insieme ad un’ipotesi di riassetto globale della zona del fiume e del territorio per fare in modo che davvero diventi un valore aggiunto, - spiega Giuliana Vatteroni coordinatore provinciale CNA La Spezia, - con la condivisione degli interventi dagli specchi acquei e ai percorsi sentieristici”. “Preso atto che il progetto Marinella non esiste più come prospettiva, e tanti investimenti dipendenti da esso si sono di conseguenza bloccati, considerata anche l’incertezza che pesa sulle concessioni demaniali marittime e fluviali legata all’applicazione della Direttiva Bolkestein, un piano nautico rappresenta uno strumento indispensabile per le realtà produttive insistenti sul Magra. Il Fiume ha zone di costante insabbiamento che rappresentano costi non indifferenti per le imprese soprattutto per le darsene della sponda di ponente sopra il ponte della Colombiera. Da qui al 2018 avremo modo di confrontarci con il Parco e prevedere così soluzioni adeguate anche in un’ottica di valorizzazione turistica di queste realtà come già abbiamo proposto con la rassegna Darsene Aperte organizzata lo scorso anno”.