Il Porto della Spezia a tratti, per i camion porta container, sia in entrata che in uscita si sblocca.
Davanti al primo varco degli Stagnioni alla consegna e controllo della documentazione già si formano le code, lievemente agevolate per chi sceglie la procedura velocizzata, comunque a pagamento. Quando si entra la strada è una e il semaforo che ne regolarizza l'accesso troppe volte è rosso, vuoi per far passare un treno vuoi per l'accesso al gate della pesa contanier.
Sono quattro gli accessi per questa procedura dettata dalla direttiva Solas che dal primo luglio ha introdotto l'obbligo della pesatura certificata di ogni container destinato all'imbarco internazionale. Oltre a dilatare i tempi di accesso, la nuova normativa con i nuovi adempimenti burocratici ha comportato una maggiorazione dei costi di circa 38 euro a pratica a carico degli spedizionieri o delle stesse ditte di autotrasporto, a seconda delle dimensioni aziendali. Gli autotrasportatori lamentano peraltro delle problematiche legate alla sicurezza dell'utilizzo della pesa. Superata anche questa procedura finalmente si entra nel cuore del Porto, si raggiunge il posto indicato e si attende il proprio carrello.
Tra le file di container ordinate delle banchine i tempi sono scanditi dalle operazioni che hanno urgenza e precedenza, prima le navi, poi i treni e poi i camion. Le code restano fuori, qui si continua ad attendere ma distribuiti e fermi. Il carrello che scarica o carica il contanier sull'autotreno, quando arriva compie il suo lavoro in breve, il tempo tecnico delle manovre. In uscita permane il calvario: la via per uscire dal terminal è una soltanto per il primo tratto così mezzi carichi, dunque con necessità di verifica della documentazione, e mezzi vuoti sono di nuovo a rilento. "Il problema dei tempi non è imputabile alle nuove regole perché le code e le problematiche sussistono da almeno un anno e mezzo sia in entrata e uscita - racconta S.L. autotrasportatore impiegato per un'azienda locale - in parte è la conformazione dello scalo, la viabilità.La logistica dovrebbe essere rivista, per esempio separando i flussi in uscita dal porto, tra i camion pieni e quelli vuoti, creando una corsia preferenziale per quest'ultimi. Il problema principale è che in generale c'è poca considerazione dei camion, le navi costano, i treni costano e dunque hanno priorità. Noi aspettiamo. Potremmo fare diversamente? "
Addestrata ad ore di sosta forzata, la rabbia, diventa sconforto visto che il tempo è denaro anche per i mezzi su ruota, e non solo, il fatto di dover impiegare troppe ore per l'attesa delle operazioni di carico e scarico porta gli autisti a consumare così inattivamente le ore di guida e di lavoro a disposizione, rischiando anche sanzioni in caso di verifica da parte degli organi di controllo.
"Aspettiamo dalle due alle quattro ore per operazioni che in condizioni ottimali si compiono in circa 30 minuti. Le code si formano di conseguenza ben prima del varco e così diventiamo un disagio anche per la viabilità normale. A volte ci sentiamo sempre e solo un problema, per il Porto per gli automobilisti, ma venite a vedere come e in che condizioni lavoriamo quotidianamente."