All'apertura del Salone Nautico di Genova e in vista degli eventi internazionali che faranno della Spezia, la capitale della vela, Confartigianato traccia un bilancio sulla nautica e la navalmeccanica. «Ci pare importante – spiega Arturo Nardone, Presidente di Confartigianato Nautica - fare una riflessione sull'errore strategico del Governo Monti, la tassa sul lusso, simbolo di un modo di pensare che si presenta come virtuoso e che finisce per produrre effetti del tutto opposti». Ora che l'estate è finita si può fare un primo bilancio stagionale, dichiarando l'amara verità. La tassa sul lusso ha peggiorato e non
migliorato l'economia italiana e spezzina, creando ulteriori effetti negativi.
«L'erario a fine giugno – prosegue Nicola Carozza, responsabile sindacale di Confartigianato - aveva incassato 92 milioni di euro dalla supertassa sul lusso, barche, aerei, elicotteri ed auto rispetto ai circa 390 milioni che aveva annunciato. Le barche sopra i dieci metri da sole, con la loro sovratassa da 800 a 25 mila euro l'anno, in ragione delle dimensioni, dovevano fruttare al fisco 155 milioni. Ne sono arrivati
23. Dagli aeromobili sono arrivati solo 1,8 milioni, rispetto agli 85 previsti. Ma quello che colpisce di più, secondo le stime, è che per 92 milioni di incassi tributari, lo Stato ha compromesso redditi privati per circa 450 milioni di euro». Ciò significa secondo la nota di Confartigianato che ogni euro allo Stato ha prodotto 5 o 6 euro in meno nelle tasche di marinai, diving, porticcioli turistici, ristoranti, albergatori, affittacamere, bar, taxi, ncc, gestori di porti, servizi di refitting solo per restare nel comparto della nautica. «I tre mesi di incertezza – prosegue Nardone - sulla stessa natura della supertassa sulla nautica da diporto, in un primo tempo pensata come tassa di stazionamento nei porti italiani e poi trasformata in
tassa sul possesso per i soli contribuenti italiani, hanno comunque contribuito a tenere le barche italiane fuori dai nostri porti, e a dirottare verso Croazia, Slovenia, Costa Azzurra, Grecia, Malta, Cipro, Spagna».
Le imprese che operano nel settore della nautica e della navalmeccanica e tutto l'indotto ringrazia, la sovratassa sul lusso del Governo! «La sovratassa - commenta Mario Novelli, Presidente Navalmeccanica
Confartigianato – è stata la ciliegina sulla torna di un quadriennio in cui il mercato nazionale è caduto del 90%, e l'occupazione nel comparto da tre anni scende del 15% l'anno. Non vanno bene neppure i porticcioli, con un calo dei servizi offerti nel 2011 del 20% e nel 2012 con un ulteriore ribasso». Un autogol senza precedenti anche per il nostro territorio che ha puntato molto sulla nautica vista la sua vocazionale naturale per il turismo del mare che rappresenta una delle punte di diamante del mercato turistico italiano. Le manovre demagogiche e la colpevolizzazione del lusso secondo Confartigianato non hanno saputo calcolare in anticipo le conseguenze concrete, credendo di far leva sul consenso popolare, e nei fatti ha inflitto un danno all'occupazione e alle tasche proprio dei lavoratori. Si stima che da
settembre 2011 abbiamo lasciato porti e acque italiane dalle 30.000 alle 35.000 barche da diporto da 10-12 metri ai 60 metri. Picco negativo il Liguria per gli ormeggi stanziali con un – 28 % e drammatica la contrazione della domanda dei posti in transito – 75%. Si stima che i cantieri abbiano perso il 90% della clientela italiana e da mesi i gruppi più rinomati della nautica da diporto nazionale devono sperare nella tenuta dei mercati esteri sui quali è appiattito il fatturato e nelle prossime fiere ad iniziare dal Salone
Nautico di Genova. La Confartigianato chiede pertanto ai parlamentari del territorio di cercare di portare questa riflessione di buon senso in Parlamento per cambiare l'orientamento del provvedimento demagogico ed ideologico e alle Amministrazioni locali di tranquillizzare e continuare ad incentivare la piccola nautica che non è intaccata dalla sovratassa.