L'approvazione di quest'ultima porterebbe gli enti comunali e provinciali a impegnarsi - si legge nella proposta Coldiretti - per "assicurare un monitoraggio della filiera lattiera casearia nel territorio, provvedendo alla raccolta di dati relativi alla produzione ed all'importazione di latte e prodotti caseari, rendendo pubblici i dati disponibili relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte; sollecitare le Regioni a istituire appositi tavoli di concertazione con l'obiettivo di favorire il consolidamento di una logica di leale collaborazione tra le parti che permetta la programmazione delle attività produttive nella filiera zootecnica e del latte e, in attuazione della disciplina comunitaria, assicuri contrattazioni nel settore lattiero caseario che perseguano le finalità di ottimizzare i costi di produzione e di stabilizzare i prezzi alla produzione; promuovere e assicurare un leale confronto tra le parti che permetta di garantire un prezzo equo del latte alla stalla per gli allevatori, la valorizzazione della qualità del latte regionale e l'identità del territorio che lo produce; segnalare eventuali abusi e anomalie di mercato riscontrati nel territorio in modo da garantire il pronto intervento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte; supportare la definizione di un quadro generale di riferimento necessario per la tutela delle posizioni contrattuali degli allevatori, svolgendo un ruolo di propulsione e di mediazione, nel rispetto delle normali regole della concorrenza, con l'obiettivo di garantire equi accordi tra le parti per la determinazione del prezzo del latte a tutela delle prospettive di sviluppo della zootecnia e della convenienza e qualità dei consumi; potenziare le attività di controllo sul territorio, al fine di verificare i prezzi della vendita al consumo e di prevenire e combattere condotte commerciali scorrette e abusive, frodi e contraffazioni nel settore, per garantire che venga chiamato formaggio solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi e per assicurare l'effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale; promuovere iniziative locali per il consumo del latte e dei formaggi di qualità, soprattutto nelle scuole e nelle mense pubbliche; realizzare un piano organico di promozione del latte e delle produzioni locali e nazionali".
L'iniziativa di Coldiretti ha il pieno sostegno di Lega Consumatori Liguria e Genova, presiedute da Alberto Martorelli.
Oltre alla proposta di ordine del giorno, Coldiretti La Spezia e Coldiretti Genova - rispettivamente presiedute da Michele Menoni e Germano Gadina; direttore per entrambe le province Domenico Pautasso - hanno fatto arrivare sui tavoli di Federici, Doria e dei primi cittadini di spezzino e genovese, dettagliata documentazione sulla situazione del latte e degli allevatori italiani - quei dati alla base della grande mobilitazione nazionale di venerdì 6 febbraio: "Un giorno da allevatore" - e una risoluzione con la quale XIII Commissione Agricoltura impegna l'attuale governo a precise azioni e condotte a sostegno del settore.
Sta ora alle istituzioni raccogliere l'appello di Coldiretti e delle imprese di allevamento, dimostrando nei fatti la volontà di difendere il Made in Italy.