L'assemblea è stata inoltre l'occasione per conoscere lo stato di avanzamento del piano di ristrutturazione del debito a seguito dell'adozione, il 24 luglio scorso, da parte della capogruppo, ACAM acque, ACAM ambiente, Centrogas Energia, Integra, della procedura prevista dall'art. 182bis Legge Fallimentare che di fatto blocca provvisoriamente le istanze dei creditori, fornitori e banche e consente di poter superare la crisi del gruppo mediante accordi finanziari.
Nel corso della seduta gli azionisti sono stati messi a conoscenza da parte del CdA anche del progetto di riorganizzazione e ristrutturazione del gruppo sul piano gestionale, elaborato con la collaborazione della Fondazione Irso. Da condividere gli elementi del progetto che si articola in più fasi ed è finalizzato ad ottimizzare le risorse umane disponibili, ridurre i costi operativi e di gestione, internalizzare le attività. Il dato che emerge è la già nota presenza di un'eccedenza di personale. L'auspicio è che possano incidere positivamente, nel breve, medio e lungo periodo, le operazioni relative alle potenziali internalizzazioni, all'incremento di attività, oltre ai pensionamenti e soprattutto l'utilizzo in mansioni operative anche del personale indiretto eccedente. Tutto questo dovrà essere attuato proseguendo e potenziando un confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato ad approfondire le problematiche sopra esposte, compresa la ricerca di idonei e fattibili ammortizzatori sociali che accompagnino e favoriscano la gestione delle eccedenze di personale.
"Gli elementi gestionali del gruppo in forte miglioramento – ha dichiarato il Presidente dell'Assemblea dei Soci, il sindaco della Spezia Massimo Federici - ci confortano e ci fanno apprezzare l'azione del Consiglio di Amministrazione, che ha svolto in questi anni un ruolo estremamente complesso profondendo un impegno davvero straordinario. Rimangono gli elementi di efficientamento organizzativo e di corretto dimensionamento, elementi imprescindibili per la sopravvivenza del gruppo ACAM. Su questo deve esserci una assunzione di responsabilità il più possibile condivisa nella consapevolezza che la posta in gioco è appunto la sopravvivenza stessa del Gruppo, di un'azienda di primaria importanza per l'intero territorio. Si tratta di elementi da accompagnare al piano complessivo di ristrutturazione che include anche la perdita del controllo sulle società del Gas, affinché il tutto possa sfociare nella sola applicazione di elementi volontaristici di accordo (articolo 182 bis), in una logica industriale e di continuità. In assenza di questi presupposti, si correrebbe il serio rischio di procedure liquidatorie straordinarie, con effetti molto più dolorosi sul gruppo e sulla comunità".