Un fenomeno eccezionale che –ormai– si ripete ogni anno, rendendo sempre più difficile per le imprese balneari riuscire ad aprire i battenti. Da una parte i Comuni, competenti per le pulizie straordinarie sul litorale, così come ribadito da una recente sentenza del TAR dell'Emilia Romagna, dall'altra gli operatori balneari, stanchi di dover sostituire gli enti pubblici in questo difficile compito. "Stiamo cercando di collaborare con le Amministrazioni Comunali di Sarzana ed Ameglia –sostengono i rappresentanti di Rete Imprese Italia– perché crediamo che i Comuni sul litorale non possano farsi carico di una spesa tanto ingente, soprattutto dopo aver preso atto che tale materiale deriva dalla pulizia degli alvei effettuata a monte". Chiediamo a tutti gli enti pubblici (Regione Liguria, Provincia della Spezia, Prefettura, ecc.) di fare la loro parte. In particolare chiediamo: che il materiale ligneo sulle spiagge sia declassificato da rifiuto speciale ad ordinario consentendo un più facile smaltimento; che si vigili sui lavori effettuati in alveo a monte dei comuni di Sarzana ed Ameglia, in modo da evitare che il cippato venga gettato nel fiume; che si trovino nuove risorse utili alla pulizia delle spiagge, ad esempio utilizzando le risorse a disposizione della Provincia per la pulizia della rete idrografica minore (canali e fossi); che si preveda una consistente agevolazione sulla tassa di smaltimento rifiuti alle imprese interessate da questo fenomeno. La stagione balneare è alle porte, le imprese balneari, vero motore trainante dell'economia turistica del nostro territorio meritano risposte concrete e risolutive da parte della politica e delle istituzioni.