I dettagli delle novità sono stati illustrati venerdì 21 febbraio nel corso della conferenza stampa cui hanno partecipato il Presidente dell'AP, Lorenzo Forcieri; il Prefetto Giuseppe Forlani; il Direttore dell'Agenzia delle Dogane della Spezia, Elvio La Tassa; il Comandante della Capitaneria di Porto, C.V. (C.P.) Enrico Castioni; l'AD di LSCT, Michele Giromini; il presidente dell'Associazione Spedizionieri, Bruno Pisano; il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Enrico Mion. Il "corridoio controllato" consente ai container, in arrivo al porto, di essere immediatamente trasferiti nel retroporto di S.Stefano Magra, per i controlli doganali. Questo progetto, unitamente all'infrastruttura sita nel retroporto, ha lo scopo di decongestionare le banchine, aumentandone di fatto la recettività, riducendo i tempi di stazionamento delle merci, dovuti alle esigenze di verifica da parte delle dogane e delle altre amministrazioni coinvolte nei controlli. In particolare, il corridoio controllato risolve il problema del trasferimento sicuro, via strada, dei contenitori soggetti a verifica doganale. Le operazioni di trasferimento sono infatti effettuate con camion dotati di dispositivi di controllo installati a bordo, che consentono la tracciatura della movimentazione dei container nel rispetto dei percorsi prestabiliti, inviando allarmi in caso di deviazioni dal tracciato e/o ritardi nella conclusione del trasporto. Il retroporto costituirà il luogo fisico in cui si svolgerà il dialogo telematico tra tutte le amministrazioni coinvolte nel processo di sdoganamento. Nella stessa area sarà anche posizionato il terzo e sempre più efficace scanner di cui sarà dotato l'Ufficio delle Dogane. Dal 20 febbraio è inoltre attiva la procedura sperimentale di sdoganamento in mare presso il porto della Spezia. Il progetto, meglio noto come "preclearing", consente agli operatori, autorizzati dalla Dogana, di iniziare le pratiche di sdoganamento, trasmettendo le dichiarazioni di importazione, mentre le merci sono ancora in mare, in viaggio verso La Spezia, a bordo di navi provenienti dall'estero. Questa procedura, che dopo una sperimentazione in Liguria sarà estesa a tutti i porti nazionali, consente non solo di razionalizzare gli spazi portuali e di ridurre i tempi di scarico delle navi, ma anche di realizzare delle economie di scala, che renderanno il nostro scalo più appetibile ai traffici internazionali. La procedura si concretizza con il monitoraggio satellitare delle navi, da parte della Capitaneria di Porto, che "aggancerà" i cargo, una volta varcati gli stretti del Mediterraneo e li monitorerà sino all' arrivo in porto. Il via al progetto, è stato dato dall'accordo sottoscritto il 12 dicembre 2013 tra il Direttore dell'Ufficio delle Dogane, dott. Elvio La Tassa, appena riconfermato alla direzione dell'Ufficio, ed il C.V. Enrico Castioni, Comandante della Capitaneria di Porto. Le diverse riunioni operative svoltesi nella fase preparatoria del progetto hanno visto la preziosa collaborazione del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Enrico Mion. Il Presidente dell'Autorità Portuale Lorenzo Forcieri dichiara: "Finalmente dopo anni di attesa si concretizza una procedura estremamente innovativa. Questo risultato è il frutto della stretta collaborazione con Agenzia Dogane e Capitaneria di Porto, anche a livello nazionale, e mi preme ringraziare particolarmente il dottor Giuseppe Peleggi e l'Amm.Felicio Angrisano. La merce da oggi potrà essere sdoganata ancora in mare. Una volta a terra, troverà lo sportello unico, un centro controlli unificato, la piattaforma digitale APnet, attraverso cui tutti gli attori "si parleranno", ottimizzando così il loro lavoro. Inoltre, con il progetto Widermos, di cui AP è capofila, la merce potrà essere indirizzata e seguita attraverso i corridoi logistici italiani ed europei. In questo modo il porto della Spezia si conferma all'avanguardia nei processi di innovazione, offrendo un sistema integrato, completo, veloce e sicuro". Il commento di Elvio La Tassa: "Ancora una volta, il gioco di squadra della Comunità portuale spezzina è stato premiato e la Direzione Centrale Tecnologie per l'Innovazione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha assegnato alla Spezia il ruolo di "porto laboratorio", in cui sviluppare semplificazioni sottese all'utilizzo della tecnologia, sempre più presente tra le metodologie non intrusive di controllo". L'Ad Lsct Giromini: "E' per noi un progetto importantissimo che attraverso soluzioni innovative genera miglioramenti nei flussi delle merci e incremento nella capacità produttiva del nostro porto". Il colonnello Mion: "La nuova procedura si avvia sulla strada del miglioramento dei controlli, puntando ad efficacia ed efficienza, senza abdicare alla necessità di garantire gli interessi economici del Paese. La collaborazione con gli altri attori è costante e proficua". Il presidente degli spedizionieri Pisano ha dichiarato: "Da anni gli operatori chiedevano queste innovazioni che daranno la possibilità al nostro porto di raggiungere un livello di efficienza tale da attirare nuovi traffici. Traffici che permetteranno di consolidare le attività delle società di spedizione che in questo territorio hanno raggiunto un livello di efficienza riconosciuto da tutto il settore della logistica, oltre a dare lavoro a circa cinquecento persone. L'auspicio è che grazie al preclearing e allo sviluppo dei servizi a S. Stefano, sia possibile incrementare ulteriormente le attività in modo da poter assorbire negli organici delle aziende di spedizione molti giovani in cerca di occupazione".