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I Cantieri Baglietto compiono 170 anni, tanta strada percorsa da quel lontano 1854 In evidenza

 di Anna Mori - Pietro Baglietto avviò una produzione di piccoli scafi in legno in un capanno a Varazze, oggi l'azienda si rinnova continuamente stando al passo con i tempi.

Sono passati 170 anni da quando Pietro Baglietto nel 1854 avviò una produzione di piccoli scafi in legno in un capanno in lego poco distante dalla spiaggia di Varazze. E da allora il Cantiere Baglietto di strada ne ha percorsa davvero tanta.

Ieri sera la cena di gala con le Istituzioni, presenti i rappresentanti della famiglia Baglietto, discendenti di Pietro, e quelli della famiglia di Beniamino Gavio, attuale proprietario del Cantiere. Presente anche l'Amministratore Delegato Diego Michele Deprati e tutti i vertici dell'azienda.

Oggi l'incontro con la stampa e poi, nel pomeriggio, le porte del cantiere si sono aperte alle famiglie di dipendenti e fornitori. Ospite anche la squadra del Daythona Basket di Serie A1 di cui Baglietto è sponsor.

Nel corso delle celebrazioni, lanciato anche il museo itinerante, realizzato per l'occasione in un container mobile che offre un’esperienza immersiva molto emozionante attraverso la storia, i personaggi, le imbarcazioni del mondo Baglietto. Presentato anche il libro sui 170 anni Baglietto, scritto da Antonio Macaluso, che ripercorre la storia del cantiere.

La storia del Cantiere Baglietto

Da quel lontano 1854 tante le costruzioni vantate dal cantiere: da Rosy, il primo cutter a vela di 7,50 m, alla Barchetta donata a Papa Leone XIII, alla iole "Ora e Sempre". I Cantieri entrano nel XX secolo con la costruzione nel 1906 di Giuseppina, il più grande yacht da crociera d'Italia, 22,60 m di lunghezza per 33 tonnellate di peso, con "motore ad esplosione". Nello stesso anno la costruzione del primo aliscafo al mondo.

Scoppia la Prima Guerra Mondiale e la produzione viene adattata ai tempi che corrono. Il Cantiere Baglietto produce per la Marina idrovolanti e MAS, un motoscafo armato antisommergibile, nome che ispirò a D'Annunzio il suo motto "Memento Audere Semper". Il MAS di Baglietto subì un aggiornamento nel 1937, sia dal punto di vista delle prestazioni, che della tecnologia installata, venne superato un record, i 50 nodi di velocità.

Nel periodo tra le due guerre vengono realizzate imbarcazioni da diporto per personalità di spicco: tra gli acquirenti il Re di Spagna Alfonso XIII, Umberto II, Puccini con la Cio Cio San e D'Annunzio con l'Alcyone. E poi ancora le modifiche per Guglielmo Marconi dell'Elettra, la nave laboratorio dello scienziato italiano.

Anno 1929, il progetto di Vittorio Baglietto, figlio del fondatore Pietro, porta alla costruzione della prima imbarcazione a vela da 12 m, che si distinse subito per gli allestimenti molto curati e la tecnologia all'avanguardia a bordo.

Finito il secondo conflitto mondiale, il cantiere del gabbiano fissa un altro record. Nel 1948 costruisce Caroly, uno yawl di 22,66 m, un'evoluzione anche dal punto di vista tecnologico, che permette all'imbarcazione di coprire la distanza tra Genova e Buenos Aires in quattro mesi.

Un nuovo talento emerge dalla famiglia Baglietto, è quello di Pietro Junior, nipote di Vittorio che nel 1951 firma il progetto di RORC Lanzerota, imbarcazione di III Classe leggera ed estremamente all'avanguardia. Gli anni '50 portano anche numerose vittorie nelle regate. Nel 1953 Twina VI si aggiudica la "Coppa d'Italia, il primo posto ad Helsinki e a Genova. Il Twina II vince invece in Svezia e ottiene la "Coppa d'Oro" e a Ginevra nella "Coppa di Francia".

Arriva il 1960 e Baglietto inaugura nuove tecniche di produzione: viene introdotto il compensato marino e introdotto il Flying Bridge, una novità strutturale che permette di sfruttare il tetto dell'imbarcazione e aumentarne le prestazioni. Gli anni '70 vedono invece l'introduzione di un nuovo materiale, l'alluminio, affiancato da sempre nuove tecnologie e un design più ricercato. Ottime prestazioni sono raggiunte con il Motor yacht Chato, 26 m di lunghezza e propulsione a idrogetto e una velocità massima di 62,50 nodi e gli yacht 16,5 m, 18 m e 20 m, tecnologicamente all'avanguardia e la carena planante.

Negli anni '80 un nuovo primato dei Cantieri Baglietto che iniziano a costruire natanti sempre più grandi in alluminio. Ricordiamo l'Al Fahedi, disegnato dall'Arch. Zuccon, la lunghezza 44,82 m lo decreta primo megayacht della storia. L'architetto Mercati progetta Adler, 35 m e 36 nodi di velocità che, con l'Al Fahedi, sono i primi mega yacht di concezione moderna. Gli anni '90 vedono le prime produzioni in serie, mantenendo un'attenzione curata nei minimi dettagli, che rende ogni pezzo unico. E' il periodo del modello Maffy Blue, varato nel 1991, con interni molto lussuosi e un design accattivante, e di Alba. Nel '94 parte la collaborazione con l'Arch. Francesco Paszkowski, binomio che continua ancora oggi, che progetta il primo open 29 m. Nel 1996 Baglietto acquista i Cantieri Ferrari alla Spezia.

Inizia il nuovo secolo e nel 2001 l'Arch. Paszkowski progetta il Thunderball, la prima serie di "Fast Yacht" da 34 m. Nel 2004 l'Arch. Tommaso Spadolini firma l'RC, la barca per Roberto Cavalli. Seguono altre costruzioni, esempio delle capacità costruttive e di ampia visione del Cantiere Baglietto

Dal 2012 ad oggi

La crisi del 2008 colpisce anche il cantiere del gabbiano, sono anni molto difficili. Nel 2012 Beniamino Gavio acquisisce il marchio e il cantiere della Spezia dal concordato fallimentare, dopo essere entrato nel capitale di un altro marcio, i Cantieri Cerri. Gavio mette mano alle linee produttive e le porta ad un rinnovamento, stringe poi accordi sindacali per il reintegro dei dipendenti e una proroga della cassa integrazione. Il cantiere riparte continuando la collaborazione con Francesco Paszkowski, che mette mano alla line a"Fast" dei motor yacht veloci mettendo a punto i progetti del 38 m, 43 m e 46 m. Viene rivista anche la linea dislocante e si inizia a produrre anche un nuovo modello di MAS, l'MV 13, un natante dual use valido sia come tender per il diporto che nel settore militare.

Oggi le linee di produzione sono la TLINE, con il T52 e il T60, la FAST LINE, che comprende il Fast 42 e il Fast 50, la DOM LINE, con il Dom 115 e il Dom 133, la LINEA XO, con l'X50 e la CUSTOM MADE. Baglietto produce anche imbarcazioni per la Marina Militare, quali pattugliatori, imbarcazioni veloci ambulanza, per la Guardia Costiera, d'assalto, droni.

Il Nuovo Progetto Officina

Nel maggio del 2023, il cantiere del gabbiano ha lanciato il Progetto "Officina Baglietto". Da sempre annoverato tra i marchi più prestigiosi, Baglietto ha voluto creare un "talent garden" che mira a identificare, formare e specializzare giovani creativi. Quattro i percorsi formativi, dedicati alla moda, al gioiello, all'arredo e alla nautica.

Ogni percorso nasce dalla collaborazione con illustri professionisti dei quattro settori di riferimento: Tiziana Fausti e 10 Corso Como per la moda; Nicholas Bewick, Art Director dello Studio AMDL Circle, per il product design; per il gioiello, invece, la collaborazione è con Rosa Maria Villani, coordinatrice e responsabile della Scuola dell'Arte e della Medaglia della Poligrafica e Zecca dello Stato. Il settore della nautica è stato affidato all'Architetto Francesco Paszkowsi, che da oltre trent'anni collabora con i Cantieri Baglietto.

Il progetto è curato da YACademy, accademia di designer con sede a Bologna. I primi percorsi formativi sono iniziati a dicembre 2023, dove i candidati sono stati selezionati alla Spezia e approdati poi presso le diverse realtà che collaborano nel percorso. I più creativi hanno la possibilità di essere inseriti o partecipare a percorsi di inserimento presso il Cantiere Baglietto o altri brand di lusso.

Officine Baglietto è sostenuto da Marine Interiors, Marina di Loano e CGT.

 

 

 

 

 

 

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