L’utilizzo del tetto massimo di 5.000 euro per i pagamenti in contanti non è una novità di quest’anno, ma di recente ha avuto modo di affermarsi con più forza. Conformemente a quanto previsto dalla Legge n. 197 del 29 dicembre 2022, infatti, vige il divieto di trasferimento di denaro tra due soggetti o entità la cui somma superi la soglia suddetta.
Chi ignora la normativa deve essere consapevole di andare incontro a sanzioni salate, che vanno da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 15.000 euro e colpiscono sia chi dà sia chi riceve il denaro. Il tema è da anni sotto la lente d’ingrandimento anche sul piano europeo, che fissa come tetto massimo di spesa cash una somma di 10.000 euro, dando la libertà ai vari Paesi membri di decidere se ridurla oppure no.
L’obiettivo è chiaramente far sì che i pagamenti che superino tale limite possano essere adeguatamente tracciati e che questo scoraggi il più possibile le attività di riciclaggio di denaro. Si consideri che un report realizzato dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia attesta che tra il 2018 ed il 2022 in Italia il riciclaggio ha avuto un valore di 40 miliardi.
Il problema non è affatto irrilevante. Per questo alla direzione di contrasto intrapresa si aggiungono le novità introdotte da un altro decreto: quello sul riordino dei giochi. Chi investe nei titoli ludici in rete da quest’anno non potrà ricaricare in contanti più di 100 euro.
Su questo fronte l’obiettivo è anche quello di salvaguardare la salute delle aziende che ospitano le piattaforme di gioco e non, le quali hanno ottenuto la concessione regolarmente, rispettando tutte le normative in termini di sicurezza e legalità. D’altra parte così facendo si protegge anche il giocatore che talvolta ignaro cade nella rete dei malintenzionati.
Si tratta poi di un percorso che incontra il consenso anche di altre politiche, come quelle a sostegno della sostenibilità, che quindi favoriscono un’economia a bassa emissione di carbonio. I pagamenti digitali, infatti, avrebbe meno impatto sull’ambiente rispetto a quelli in contanti.
A questo punto non ci resta che attendere qualche mese per poter estrarre il primo bilancio degli effetti di queste nuove e più stringenti normative sull’uso del contante.