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Concessioni balneari, Confcommercio chiede aiuto alla Regione In evidenza

FIPE Confcommercio ha scritto all'Assessore Regionale Cascino per chiedere aiuto dinnanzi ai pericoli derivanti dai nuovi canoni delle concessioni balneari e dalla Direttiva Bolkestein.

In un momento non facile come quello che stiamo vivendo, che si ripercuote con particolare complessità nel settore balneare dove vengono registrati dei decrementi d'incassi sino al 40% nella nostra regione, sentire parlare di nuovi aumenti di canone ci preoccupa non poco. Soprattutto alla luce della consistenza delle maggiorazioni annunciate agli organi di stampa che potrebbero arrivare a decuplicare l'attuale imposta regionale sul canone demaniale.
Spesso si fa riferimento all'esiguità dei canoni corrisposti dalla categoria per l'affitto di arenili –perché di spiaggia brulla si tratta– ma raramente si accenna alle imposte collaterali che gravano solo sul nostro lavoro.
Cito a titolo d'esempio l'IVA al 21% (contro il 10% o inferiore per l'intero comparto turistico) e ICI (IMU) sugli immobili a noi dati in concessione e sui quali grava una incomprensibile tassa di proprietà, oltre a un canone differenziato e più oneroso. A questo si aggiunga l'incertezza del nostro futuro: la scadenza della sciagurata direttiva Bolkestein incombe e il rischio che centenni di lavoro vadano "al migliore offerente" sono reali.
In uno scenario così oscuro e incerto non parrebbero sussistere i presupposti per una consistente modifica delle attuali condizioni. Non si tratta di una lamentazione tanto per "mugugnare" un po': siamo davvero prossimi a toccare il fondo sia per le soddisfazioni che questo lavoro ci ha regalato (dobbiamo sempre riconoscere che la nostra categoria ha creato il turismo balneare), sia per l'ottusa negazione di sopravvivenza di 35.000 imprese balneari italiane (1.200 nella sola Liguria) che saranno messe in concorrenza con gruppi multinazionali, magnati d'oltrecortina e investitori di dubbia reputazione. Il tutto senza garantire alcun giovamento all'utilizzatore finale.
A rigor del vero la nostra Regione ha sempre perorato la nostra causa contro la follia della direttiva Bolkestein, spesso scontrandosi anche con i silenzi delle sale dei bottoni romane. Ecco il fulcro sul quale posare le basi di un disegno comune che condurrà la nostra categoria a poter ancora credere e investire nel futuro e la nostra Regione a raggiungere gradualmente il perseguimento di ogni suo obiettivo.
Per quanto riguarda le imprese balneari aderenti all'Associazione della provincia spezzina assicuriamo sin d'ora tutto il nostro supporto, se il fine sarà una più equa ridistribuzione dei tributi gravanti sulle nostre imprese e la garanzia, come la Costituzione italiana prevede, di un futuro agli imprenditori che le governano.

 

(Dott. Comm. Marco Buticchi, FIPE Confcommercio)

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Confcommercio

Via Fontevivo 19f

19125 La Spezia

www.confcommerciolaspezia.it/

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