È di pochi giorni fa la pubblicazione delle ultime recensioni congiunturali della Liguria da parte di Banca d’Italia: in estrema sintesi è possibile dire che nei loro commenti gli analisti riconoscono e confermano il momento favorevole dell’economia ligure, pur non potendo nascondere del tutto le incertezze motivate dal quadro globale attuale. Alle opinioni positive riguardanti le vendite all’estero da parte delle imprese della Liguria fanno dunque da contraltare dati meno luminosi, come per esempio quelli relativi ai consumi delle famiglie.
Le recensioni portano in ogni caso a un dato centrale molto chiaro: l’attività economica della Liguria non ha fermato la sua espansione, anche se i commenti di Banca d’Italia indicano un rallentamento nel secondo trimestre dell’anno in corso; non risulta invece facile dare opinioni certe per i prossimi mesi, soprattutto per via delle tensioni geopolitiche ulteriormente accentuate dal conflitto in Medio Oriente.
Gli analisti nei loro commenti sottolineano che il numero di aziende che hanno registrato un aumento delle ore lavorate e del fatturato è superiore a quello delle aziende che hanno conosciuto invece una riduzione. Nelle recensioni viene messo inoltre in evidenza il ruolo svolto dalle ingenti risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la crescita dell’economia regionale. Come sottolineato dalla società di consulenza per lo sviluppo del commercio internazionale Co.Mark, infatti, in uno scenario geopolitico complesso come quello attuale il rischio, per le imprese che si mettono sulla difensiva, è soprattutto quello di trascurare l’innovazione, lo sviluppo di nuove competenze e le nuove prospettive di business. In questo scenario si evidenzia quindi l’importanza dei contributi a fondo perduto, dei finanziamenti pubblici e dei bonus, che possono dare un impulso allo sviluppo della competitività delle imprese. Come sottolineato dagli stessi consulenti di Co.Mark Spa, nelle opinioni riportate nel sito della società, i fondi del PNRR possono essere impiegati anche e soprattutto per la transizione digitale, processo utilissimo per ridurre gli sprechi, aumentare la produttività e approcciare più efficacemente l’internazionalizzazione e l’export.
E proprio nel capitolo delle vendite all’estero le recensioni della Banca d’Italia, come anticipato, presentano i dati e i commenti più positivi per l’economia ligure. Durante il primo semestre le esportazioni regionali a prezzi correnti sono infatti aumentate dell’8,7% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Questo porta gli analisti a formulare un’opinione particolarmente buona dell’andamento annuale, sapendo che sia le recensioni relative al Nord Ovest che quelle relative all’intero Paese presentano crescite più contenute. Può essere utile riportare i principali commenti di Banca d’Italia a fronte dell’aumento dell’export ligure: a sostenere l’espansione è stato soprattutto il settore navale, con vendite all’estero più che raddoppiate; a contenere le performance complessive è invece stato l’andamento poco esaltante dei prodotti petroliferi raffinati, che hanno presentato invece un netto calo.
Per quanto riguarda i principali mercati nel mirino delle imprese liguri spiccano gli Stati Uniti, che confermano le opinioni degli esperti di internazionalizzazione. Secondo gli export manager di Co.Mark, infatti, gli USA rappresentano un mercato di sbocco di primo piano per l’export italiano, soprattutto per quanto riguarda prodotti come autoveicoli, macchinari e apparecchiature, servizi informatici, prodotti chimici e alimentari.