Il ritorno dal periodo feriale così come sempre ci ha riservato nuovi aumenti dei prezzi soprattutto di quelli riguardanti i beni di prima necessità; e si prevede un nuovo aumento del costo del denaro per contrastare l'inflazione.
La Federconsumatori denuncia da tempo il progressivo impoverimento dei cittadini che oramai sono costretti a risparmiare anche sui beni di prima necessità. Il mancato o parziale pagamento dei mutui ad interesse variabile ha assunto un carattere di estrema emergenza che rischia di alimentare il già precario equilibrio dei conti familiari.
I risparmi dei cittadini iniziano sempre più ad assottigliarsi sotto l'effetto di questo aumento generalizzato dei prezzi. L'aumento dei tassi di interesse serve a contrastare l'inflazione che è dovuta alla veloce circolazione della moneta, ma tale quantità circolante è dovuta ai mega guadagni (i cosiddetti extraprofitti) di settori economici ben determinati (energia, banche, farmaceutica etc.) e non certo a chi non riesce ad arrivare a fine mese.
Tale analisi pare condivisa anche da ampi settori governativi e le misure annunciate, come quella della tassazione degli extraprofitti bancari, sembrano attardarsi.
La Federconsumatori spezzina però vuole informare, proporre, coinvolgere le forze politiche e tutte le istituzioni in un percorso possibilmente concordato di proposte da discutere apertamente.
I dati provinciali raccolti dal nostro osservatorio dei prezzi dei beni di prima necessità registra tale situazione rispetto ai dati di inizio anno peraltro già con considerevoli aumenti:
pasta, pane, latte, zucchero, burro, conserve alimentari (+ 30%)
frutta, verdura, (+ 20%)
carne e pesce (+ 20%)
prodotti farmaceutici da banco (+ 25%)
La spesa alimentare media pro-capite è passata da € 95,00 settimanali a € 115,00 (escluse le spese indirette ovvero gas, acqua, detersivi etc.)
Benzina e gasolio oggi sfiorano i 2 euro, così che il costo della mobilità con la propria auto aumenta del 20%.
Ci sono prodotti alimentari che, pur utilizzando per la produzione molta energia, non hanno subito alcun aumento negli ultimi 12 mesi.
L'aumento dei prodotti farmaceutici è ingiustificato; gli aumenti dei mutui a tasso variabile si sono rivelati progressivi fino ad arrivare ad un + 50%.
È interesse di tutte le parti in causa cercare di mitigare tali aumenti. L'alternativa è per gli utenti perdere la propria casa di abitazione, ma per le banche è quella di trovarsi in possesso di una serie di immobili difficili anche da svendere. È necessario aprire un confronto con gli istituti bancari per identificare, se possibile, soluzioni anche non convenzionali (cessione del credito di imposta, svincolo del TFR, sospensione, a richiesta, del pagamento della quota capitale, etc.)
Se questo è il quadro la Federconsumatori teme che la situazione sociale possa degenerare a causa della disperazione delle persone e dalla mancanza di ascolto da parte di tutte le Istituzioni.
Siamo convinti che sia possibile fare qualcosa anche nel nostro piccolo ambito provinciale con la collaborazione di tutti i soggetti economici ed istituzionali.
Federconsumatori La Spezia