Contraffazione e usura in crescita nel Nord-ovest, un dato più alto della media nazionale, è quanto emerso dall’iniziativa “Legalità, ci piace”, giunta alla sua decima edizione, ideata da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research.
Un’iniziativa importante per approfondire e denunciare i fenomeni criminali che colpiscono l’economia reale e le imprese. Per questa decima edizione il primo dato che salta all’occhio è sicuramente quello legato all’usura e alla contraffazione, fenomeni criminali che vengono percepiti maggiormente nell’area del Nord-ovest. Il senso di sicurezza che percepiscono le aziende del terziario in quest’area tocca il 7,8%, dato in peggioramento rispetto al 2022 e inferiore rispetto alla media nazionale del 10,3%. In particolare l’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior crescita dagli imprenditori per il 28,9%, superiore rispetto al dato nazionale che si attesta al 25,9%.
Questa mattina nella sede di Confcommercio si sono analizzati i dati che sono emersi da questa decima edizione di “Legalità, ci piace”.
“Il tema della legalità e della sicurezza per noi è di un’importanza cruciale, in particolar modo per i nostri associati – così il Presidente di Confcommercio La Spezia Vittorio Graziani – Dagli studi fatti con questa iniziativa si evidenzia come questi sono i problemi ai primi posti da affrontare quotidianamente. La Confcommercio ha sempre ottenuto il massimo della collaborazione dagli organi di pubblica sicurezza e da quelli che si occupano di tutela e controllo della legalità. In particolare alla domanda a chi rivolgersi nel momento in cui un imprenditore si trova in difficoltà in merito a questi problemi, subito dopo le Forze dell’Ordine, ci sono le associazioni di categoria, ed è un fattore che ci responsabilizza”.
“La giornata “Legalità, ci piace” arriva alla sua decima edizione e riveste un significato particolare – così Gianni Balducci responsabile Confcommercio La Spezia per le politiche di legalità – L’illegalità che comprende usura, racket e contraffazione cuba circa 18 miliardi di euro l’anno. Come Confcommercio ci teniamo a sensibilizzare su questo tema perché la percezione delle imprese che perdono fatturato sono fattori che poi colpiscono anche i fruitori dei servizi. La Spezia è una città che sta assumendo una vocazione sempre più turistica ed in questo settore ci sono alcune realtà che soffrono particolarmente come le guide turistiche, il tasso di abusivismo è molto alto. Crediamo sia necessario aprire un confronto con tutti gli organi deputati alla vigilanza per aiutare le imprese del turismo che sono anche bar, ristoranti, case vacanza, etc. Un altro dato importante è che dal 2018 ad oggi la percezione delle persone di una vicinanza e aiuto da parte delle associazioni di categoria è aumentata, la gente si sente meno sola”.
“Ogni anno, anche attraverso questa manifestazione di “Legalità, ci piace”, abbiamo evidenziato una problematicità specifica – così Roberto Martini, Direttore di Confcommercio La Spezia – Con Federmoda ad esempio abbiamo evidenziato il problema della contraffazione, abbiamo evidenziato l’abusivismo nel settore delle guide turistiche. Ci teniamo a ringraziare particolarmente le Forze dell’Ordine che sono sempre attente, c’è una grande intesa e collaborazione tra noi e le Forze dell’Ordine proprio perché sappiamo che uniti possiamo combattere certi fenomeni”.
Come riportato dai dati, il 15,9% degli imprenditori ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona di attività, dato al di sotto della media nazionale pari al 21,4%. Sull’esposizione all’usura e al racket nelle zone in cui si opera, i dati hanno evidenziato come il 15,3% degli imprenditori sia molto preoccupato, dato leggermente inferiore alla media nazionale pari al 16,5%.
Nell’assistenza contro la criminalità i soggetti sentiti più vicini agli imprenditori minacciati sono al primo posto le forze dell’ordine con il 35%, a seguire le associazioni di categoria e le organizzazioni antiusura con il 23,7%.
Di fronte a fenomeni di usura e racket il 47,8% delle imprese ritiene che si dovrebbe denunciare, un valore più basso rispetto alla media nazionale del 59,4%, e il 32,4% dichiara che non saprebbe cosa fare, a livello nazionale il dato è al 30,1%