Durante il Consiglio Comunale che si è tenuto in data odierna è stata discussa la modifica al Regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria.
Si legge nella proposta di delibera che tra i motivi che hanno portato a questa decisione c’è “l’esigenza, assolutamente prioritaria, di assicurare alla Comunità monterossina e agli eventuali visitatori, anche nel periodo invernale, l’apertura di un numero adeguato di esercizi pubblici, di esercizi commerciali, e di esercizi artigianali di produzione o vendita di prodotti alimentari, garantendo la vivibilità del paese, contrastando il fenomeno del decremento demografico, incentivando la residenzialità, e promuovendo la destagionalizzazione dei flussi turistici”.
Il Sindaco Emanuele Moggia ha spiegato, in una lunga introduzione, come i vari tentativi di mediare ad una soluzione siano stati vani: «In tutti questi anni, sin dall'inverno 2014/2015, l'Amministrazione ha ripetutamente cercato di concordare con le Associazioni di categoria e con le attività interessate un calendario di aperture invernali che potesse garantire una adeguata offerta di servizi necessari alla cittadinanza».
A gennaio di quest’anno infatti si era svolta una riunione aperta ad Associazioni di categoria, esercenti e portatori di interesse proprio per discutere della questione. L’Amministrazione in quell’occasione aveva chiesto il supporto di tutti per venire ad una soluzione diversa dal calendario presentato negli anni precedenti, che non solo non era mai stato rispettato ma essendo su base volontaria, non c’era alcuna leva per garantirne l’applicazione.
Anche quest’anno è stato presentato agli uffici un calendario di aperture realizzato dagli esercenti in collaborazione con le Associazioni di categoria, i controlli della Polizia Locale hanno fatto emergere numerose incongruenze.
L’Amministrazione ha dunque deciso di modificare il Regolamento introducendo una limitazione all’utilizzo del suolo pubblico per le attività commerciali. «Monterosso non è solo un paese turistico, ma è un paese dove fortunatamente la gente continua a vivere. Il suolo pubblico è un bene di tutta la comunità e a differenza delle grandi città dove prosperano piazze e grandi viali, a Monterosso la situazione è diversa. La comunità si priva di un bene e pertanto è responsabilità di tutti riconoscere e garantire un servizio decoroso durante tutto l’anno», ha ribadito il Sindaco.
Il Consigliere Chiassoni ha evidenziato quanto le modifiche apportate siano meno restrittive e severe di altre simili applicazioni adottate nei comuni limitrofi. «Il Regolamento che si va ad adottare vedrà una concessione di carattere annuale e andrà dal 4 marzo di un anno al 3 marzo dell’anno successivo; la domanda dovrà essere presentata improrogabilmente entro il 31 gennaio corredata da un calendario dove l’esercente andrà ad indicare 60 giorni di apertura nel periodo invernale, gli uffici hanno tempo sino al 28 febbraio per rilasciare la concessione. Nel caso l’esercizio non comunicasse le aperture o non rispettasse quelle pattuite questo comporterà la non concessione del suolo pubblico da marzo al 30 giugno, sia per l’anno relativo alla presentazione della domanda sia per l’anno successivo. Un atteggiamento di moderazione che ci contraddistingue da altri Comuni che hanno adottato misure più drastiche. Non vuole essere un atteggiamento punitivo ma una pratica virtuosa che permetta la vivibilità del paese ai residenti, ma anche l’accoglienza rispetto ai visitatori che sempre più spesso visitano le Cinque Terre anche fuori stagione. Si tratta di dimostrare l’appartenenza ad una comunità. L’Amministrazione si impegnerà anche a coordinare le aperture, cercando di spalmare le disponibilità su tutti i mesi invernali attraverso una mediazione alla quale speriamo gli esercenti possano collaborare. Come corrispettivo di questa collaborazione è stata introdotta un’esenzione per la concessione del suolo pubblico nel periodo invernale dell’anno successivo.»
Segno dunque che quella dell’Amministrazione non vuole essere una manovra punitiva ma la ricerca di una cooperazione che possa garantire una rinnovata vitalità a questo territorio.