Cesare Arioli, con una lettera indirizzata al sindaco della Spezia Massimo Federici ha espresso tutti i dubbi, propri e di una categoria, per la decisione di spostare l'evento conclusivo in un centro commerciale e non nello scenario naturale –ovvero il mare- che del Palio è vita. Non solo del Palio, ma del Golfo intero.
Oggi leggiamo la risposta del Comitato delle Borgate. Una risposta che ci lascia molto perplessi, dubbiosi e con rammarico, per alcuni punti affrontati.
Innanzitutto si parla che la scelta è stata fatta dal Comitato medesimo e dall'Amministrazione comunale in toto. Siamo perplessi perché quando la voce di un possibile spostamento iniziò a prendere forza chiedemmo ad alcuni assessori se si trattava di verità o meno. Ci venne detto che non ne sapevano niente. Quindi o qualcuno non viene informato delle decisioni che vengono prese in Comune, oppure dice delle bugie. Tanto a noi, quanto ai nostri associati, quanto a tutti i cittadini perché è ovvio il passaparola. E già qui si può dire che la cosa è grave.
Dire poi che la scelta è caduta su una location "per la volontà di fornire alle borgate ed alla cittadinanza che vorrà partecipare, una premiazione-spettacolo curata in ogni dettaglio e coinvolgente per tutti e, per il futuro, di portare avanti questa sinergia con il centro commerciale" lascia ancor più l'amaro in bocca, perché innanzitutto parla già del futuro, quindi ci fa capire che anche per i prossimi anni la sede di tutto sarà artificiale e non naturale, ma ci fa reputare che la forza economica abbia avuto il sopravvento sulla forza e sulla volontà di creare un evento popolare: dove popolare è sinonimo di pubblico, per tutti, per la città. Senza considerare che si offendono tutti coloro i quali negli anni scorsi hanno dato vita ad eventi di qualità anche con portafogli meno gonfi.
Leggiamo poi che il Palio è "Festa della Città": allora perché un quartiere solo coinvolto quando invece si poteva sempre contare su diverse zone dal fascino unico? Per non parlare della possibilità di farlo sul mare o in mare o davanti al mare. Il mare.
Non tiriamo in ballo i negozi e gli imprenditori, perché l'evento in questione vive grazie alla sua forza e alla sua tradizione, non grazie ad altro.
Il sospetto è che dietro a questa scelta ci siano dei motivi economici, di sponsorizzazioni che però vanno oltre la tradizione e la logica. A questo punto non parliamo più di festa della città, bensì di un evento imprenditoriale.
Roberto Martini
Direttore Provinciale Confcommercio