"La matematica non è un'opinione e il bilancio è una cosa seria, non è fatto per improvvisatori di slogan.
Il Comune nel 2017 era sull'orlo del fallimento? Sì! Il centro sinistra alla guida del Comune della Spezia fino al 2017 non aveva affrontato in modo risolutivo il problema dei crediti di dubbia esigibilità (CDE) e tra le entrate a bilancio, infatti, risultavano esserci troppi crediti vecchi (multe, tasse, canoni di locazione etc. etc. non pagati) con possibilità quasi nulle di essere riscossi a causa di un inefficace lotta all'evasione.
Nonostante un richiamo della Corte dei Conti nel 2016, infatti, il centro sinistra alla continuava a sottovalutare il problema che avrebbe avuto dalle pesanti conseguenze sulle tasche dei cittadini. La questione è stata definitivamente risolta dalla nostra Amministrazione nel 2019, grazie a un riaccertamento straordinario che ha certificato 22 milioni di euro di CDE da eliminare dalle entrate del bilancio.
Si trattava di soldi che erano stati spesi negli anni precedenti senza avere entrate certe per la loro copertura, o meglio, si erano spesi anche i soldi che non c'erano.
I 22 mln di euro di CDE sono stati spalmati fino al 2044. Ogni anno il nostro Comune deve pertanto destinare circa 1,1 milioni di euro al recupero del disavanzo anziché spenderli in strade, marciapiedi e scuole.
Le limitazioni normative ai Comuni in disavanzo impediscono inoltre di spendere buona parte dell'avanzo dell'anno precedente, fatto che comporta una ulteriore riduzione annua di 2-3 milioni di euro di capacità di spesa. La verità è che lo scenario del default del Comune è stato scongiurato. Ora i conti sono in sicurezza e ciò è stato ottenuto senza aumentare le tasse agli spezzini
Ad oggi il Comune della Spezia si è aggiudicato due finanziamenti pubblici, il Bando del MIT (Ministero dei Trasporti) di 38 milioni di euro per il miglioramento del trasporto pubblico locale e il Bando Periferie di 16 milioni di euro per realizzare importanti opere pubbliche in alcuni quartieri della città.
Questi soldi, però, non sono disponibili tutti e subito, ma verranno erogati rispettivamente in 13 e 9 anni. Per questo motivo, il Comune ha stipulato dei mutui per anticipare queste somme in modo tale da dare il via ai lavori senza dover aspettare di incassare tutte le rate dei due bandi.
Si tratta di prestiti "ponte" che pertanto non verranno pagati dagli spezzini, ma saranno estinti man mano che arriveranno le rate dai ministeri e non di un indebitamento scellerato (vedi caso ACAM) come quello targato fino al 2017 dal centro sinistra".
