Tempo di bilanci, di guardare agli obbiettivi raggiunti e ai traguardi dell’immediato futuro. Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva e il Segretario Generale Francesco di Sarcina oggi all’auditorium dell’Autorità Portuale hanno tracciato il bilancio di quest’anno.
“È passato un anno dalla mia nomina, un momento simbolico per me importante – così il presidente Sommariva- Non voglio tracciare un bilancio autocelebrativo, semmai guardare ai dettagli del lavoro fatto e di quello che faremo. Di carne al fuoco in quest’anno ne è stata messa molta. Ringrazio le Istituzioni, i Comuni, la Regione e gli operatori del settore in primo luogo il terminalista principale del nostro sistema LSCT con il quale si è instaurato un rapporto di chiarezza, individuando una comunanza di obbiettivi.
In questa correttezza di dialoghi e rapporti c’è la modalità con cui abbiamo lavorato e credo proseguiremo nell’immediato futuro, unico modo per riuscire a raggiungere risultati consolidati. I primi mesi dell’anno sono stati dedicati ad affrontare le soluzioni per poter sbloccare il tavolo di investimenti, nel nuovo quadro generali in cui lo stesso terminalista si è trovato ad operare. La necessità di trovare una nuova sintesi, di adeguare i piani del terminalista anche alle esigenze che la città ha affermato in questi mesi: collegare lo sviluppo del terminal container ad un’accelerazione della restituzione di Calata Paita alla città in un contesto in cui anche la stessa AP doveva accelerare per la costruzione del molo passeggeri.
Ci siamo dotati di uno strumento strategico che è il piano operativo triennale 2022/24 che ha a cuore l’integrazione tra porto e città e ha individuato 7 diversi pilastri di azioni che sono mirati alla realizzazione delle politiche di transizione digitale, sociale, infrastrutturale, integrazione con zone retroportuali e specifiche iniziative strategiche per migliorare condizioni di accessibilità al porto e condizioni di lavoro che vanno a formare un insieme di iniziative per cui sappiamo dove andare. Siamo riusciti a costruire 10 progetti per la mitigazione ambientale, l’elettrificazione del sistema oltre alla stessa elettrificazione delle banchine che ci forniranno un’indicazione precisa scrivendo una nuova pagina del rapporto tra città e porto sul fronte della sostenibilità ambientale. Oltre alle luci c’è stata un’ombra pesante e inaspettata, la caduta del ponte Pagliari. Ponte che abbiamo deciso di ricostruire, nei tempi che saranno dettati dall’evento giudiziario”.
Un futuro che guarda ad una sempre maggiore integrazione tra il porto e la città, il tutto in un’ottica di sostenibilità ambientale e green.
A tracciare una linea sugli impegni dell’Autorità Portuale nell’immediato futuro ci ha pensato il Segretario Generale Francesco di Sarcina: “Abbiamo tracciato nel piano triennale delle opere un impegno importante: un primo traguardo importante a cui teniamo molto è quello di trasformare i primi 5000 metri quadrati di Calata Paita in tempi velocissimi con una qualità di risultato degna delle migliori città europee.
In termini di impegni della struttura c’è stato un grande sforzo. In parallelo sul fronte della realizzazione del pontile delle crociere, previsto su Calata Paita, il progetto definitivo è stato approvato e nei primi giorni di gennaio ci sarà consegnato il progetto esecutivo e in tempi veloci ci permetterà di realizzare le opere previste. Intervento importante perché, realizzato questo, si potrà realizzare la stazione marittima sopra che è una intervento privato. Non posso dimenticare gli sforzi fatti anche a marina di Carrara, abbiamo potuto appaltare il quarto lotto del Waterfront un traguardo storico, un intervento di riqualificazione della diga foranea particolarmente sentito dalla comunità carrarina.
Non abbiamo dimenticato quello che possiamo considerare l’intervento degli interventi, ovvero quello che permetterà di mantenere aliti i livelli di competitività con gli altri porti: sapete che LSCT è concentrata a realizzare la banchina sulla marina del Canaletto che troverà la sua massima efficacia con un approfondimento dei fondali connessi al terzo bacino. Stiamo lavorando alacremente, un progetto complesso perché quando si pronuncia la parola “dragaggio” viene l’orticaria a chiunque, ma siamo fiduciosi, in primis perché c’e un lavoro di analisi approfondito dei sedimenti, siamo confidenti anche perché nel rapporto che stiamo costruendo rintracciamo quegli elementi di collaborazione e di buona volontà che ci fanno ritenere di poter andare avanti nel rispetto dei tempi e poter nell’anno venturo iniziare seriamente questa avventura complessa. Nei prossimi mesi ci saranno novità”.