Con 17 voti favorevoli e 9 astenuti, la V Commissione Consiliare del Comune della Spezia licenzia il Rendiconto della gestione di esercizio 2020.
La pratica, che dettaglia le entrate e le spese effettivamente sostenute dal Comune lo scorso anno, passerà quindi ora alla discussione in Consiglio comunale, prevista per il 29 aprile.
Ad illustrare il documento è stato l'Assessore al Bilancio Giacomo Peserico che, per meglio inquadrare la situazione attuale, ha fatto una introduzione risalendo sino al 2015.
Il primo gennaio di quell'anno, infatti, è cambiato il modo di calcolare i residui attivi e passivi e i relativi accantonamenti.
“Fino ad allora – ha spiegato l'Assessore - si consideravano i residui attivi e passivi più vecchi di 5 anni e si accantonava solo una percentuale del loro valore; successivamente, invece, dei residui dobbiamo tener conto sino al 31 dicembre dell'esercizio precedente e considerarli per il 100% del loro valore. C'è poi stata una ulteriore stretta nel 2017 e nel 2019, quando 9 milioni di euro di crediti di dubbia esigibilità sono stati spalmati nei successivi 15 anni”.
Pertanto nel 2015 il Comune della Spezia è entrato in uno stato di disavanzo tecnico e nel 2020 il disavanzo da recuperare era di circa 21,5 milioni di euro.
“Il disavanzo - ha spiegato Peserico – si colma impegnando ogni anno una rata di 1,114 milioni di euro. Il piano di rientro dal disavanzo prevede di arrivare sino al 2044, ma il Comune sta recuperando più velocemente rispetto alla tabella di marcia prevista. Attualmente, infatti, la cifra si attesta al di sotto dei 18 milioni di euro, a fronte dei 21,5 previsti”.
“E' indubbio però – ribadisce l'Assessore – che lo stato di disavanzo tecnico condiziona comunque molte scelte”.
Tra i numeri che l'Assessore ha citato durante la sua esposizione ce ne sono alcuni che ben fotografano gli effetti sul bilancio della pandemia di Coronavirus. Se, infatti, grazie alla variazione di bilancio, definita “molto prudente”, approvata a luglio, le entrate sono state superiori alle aspettative, a crollare rispetto agli anni più recenti sono stati gli incassi legati all'addizionale IRPEF ed alla tassa di soggiorno, cartina di tornasole di una occupazione in grave difficoltà e di un settore turistico costretto a fermarsi per gran parte del 2020.
Sempre restando in tema emergenza Covid, gli aiuti arrivati dal Governo nel 2020 sono stati pari a circa 10 milioni di euro, mentre per ora nel 2021 sono intorno a 2,1 milioni.
Infine una curiosità: in 10 anni il personale del Comune è passato da 763 a 550 dipendenti, con un calo ultimamente legato soprattutto a quota 100. Questo ha permesso un risparmio sul personale, nel 2020, di circa 1,3 milioni, ma nel 2021, con le novità del contratto del pubblico impiego, si tornerà alla cifra precedente impiegata.