Per assicurarsi un buon riposo notturno sarebbe opportuno cercare di adottare uno stile di vita sano e una certa regolarità nel ritmo sonno-veglia. Andare a dormire e alzarsi alla stessa ora aiuta il corpo a entrare in una routine riposante. La camera da letto deve essere un luogo fresco (meglio abbondare con le coperte che dormire in una stanza molto calda), buio e silenzioso, che di giorno venga arieggiato quotidianamente. Per riposare profondamente è indispensabile che materasso e cuscino siano confortevoli, la qualità di questi due elementi è fondamentale visto che spetta a loro il compito di accogliere il corpo e accompagnarlo nel riposo notturno rigenerante.
Disturbi del sonno, una realtà sottovalutata
I disturbi del sonno vengono spesso sottovalutati nonostante, secondo i dati dell’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno, in Italia soffrono di insonnia, tra disturbo transitorio e cronico, circa 12 milioni di persone. Il principale problema più diffuso tra chi confessa di dormire male sono i risvegli notturni frequenti. Un disturbo che colpisce maggiormente le donne con una frequenza di due o tre interruzioni a notte. Magari il problema non si verifica ogni notte, ma almeno tre o quattro notti alla settimana sì. Prendere subito le opportune contromisure è importante:
- cambiare cuscino,
- decidersi a scegliere un materasso più adatto alla propria conformazione e peso,
- modificare certe abitudini alimentari (no a cibi pesanti, consumo di alcol e bevande eccitanti)
- praticare attività fisica quotidiana (la mattina o il pomeriggio, mai la sera)
sono cose che vanno fatte senza tentennamenti.
Ogni quanto si devono cambiare i cuscini?
Dormire poco e male si ripercuote sul piano fisico, in maniera anche sensibile con occhi gonfi, viso affaticato, emicrania e spossatezza. E ha effetti negativi anche sulla psiche: chi non riposa bene o ha difficoltà ad addormentarsi sviluppa un aumento dell’irritabilità, stress, tensione, ansia. Questo mix finisce per condizionare negativamente anche la vita sociale, familiare e lavorativa. Prima di arrivare a estremi rimedi di tipo farmacologico, si deve cominciare a migliorare la qualità del luogo destinato al riposo. I cuscini, per esempio, andrebbero cambiati ogni due anni. Eppure, questa accortezza viene spesso dimenticata o trascurato a torto. Un buon materasso senza l’ausilio di un buon cuscino non assicura il comfort completo che serve per riposare serenamente.
Morbido, medio o rigido?
Spesso, associati all’idea di un buon supporto cervicale e per la schiena, i cuscini rigidi esercitano un forte appeal su chi la notte non trova pace. In realtà, per dormire profondamente, le preferenze individuali giocano un ruolo determinante. Perché si riesce a riposare davvero solo se si è ben predisposti verso il luogo (cuscino, materasso, stanza) che ci accoglie e se ci si sente a proprio agio. Un cuscino rigido non è necessariamente il migliore alleato in assoluto di un riposo ristoratore, perché il comfort ideale è una questione personale: c’è chi sogna di sprofondare nel cuscino e chi invece spera di essere sostenuto con fermezza. Poi molto dipende dalla posizione in cui si preferisce dormire. I cuscini morbidi e abbastanza piatti piacciono a chi dorme sulla pancia. Invece, chi dorme sul fianco di solito apprezza un cuscino medio che sostiene testa, collo e parte superiore delle spalle. Il cuscino rigido, che resiste alla pressione del peso della testa e fornisce un buon supporto al collo, assicura comfort a chi ha una corporatura robusta.
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