"La rinuncia alla tradizionale fiera di San Giuseppe è un boccone amaro che per il secondo anno consecutivo dobbiamo sopportare a causa della pandemia da Covid-19. La fiera, che è una delle più longeve e articolate di tutta Italia, non rappresenta soltanto un momento di festa e condivisione a cui partecipa l'intera Città e provincia, ma è divenuto nel tempo un volano turistico ed economico importante", così il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.
"Storicamente, infatti, la fiera è nata proprio sotto questo auspicio, ben 367 anni fa, quando la Città era interessata da una grave crisi economica e sociale. Proprio per invertire quella rotta, le autorità cittadine proposero di porre la Città sotto la protezione di San Giuseppe, unito all'opportunità di istituire una fiera come antidoto a un commercio stagnante e aprendo le porte cittadine alle comunità vicine. La prima fiera si tenne nel 1654 nello slargo di Piazza Sant'Agostino e con il tempo il suo prestigio aumentò a tal punto da ritrovarsi ad essere una delle fiere più importanti di tutta Italia".
"L'interruzione per due anni della fiera non deve far temere per una tradizione che è assolutamente radicata nei cuori di tutti gli spezzini: l'Amministrazione è già al lavoro perché il prossimo anno, con la speranza che l'epidemia in corso possa scemare anche con la vaccinazione che sta procedendo, si possano ritrovare i profumi, i colori e l'allegria caratteristiche di quelle giornate".
"Il mio personale augurio di festeggiare il nostro Santo Patrono in famiglia, si unisce all'invito che rivolgo agli spezzini di sostenere i ristoratori: la maggior parte si sta organizzando per riproporre l'atmosfera della fiera nelle nostre case con l'asporto. Proprio perché la protezione del nostro Santo Patrono nasce fra il sacro e il profano, a sostegno della nostra economia, l'augurio è di non perdere questo spirito sostenendo in particolar modo questo weekend tutto il tessuto commerciale spezzino".