Dopo l’incarico a premier affidato a Mario Draghi, confermato dall’ottenimento della maggioranza e dal voto di fiducia, le prospettive finanziare per Piazza Affari sono inevitabilmente cambiate. L’ex governatore della BCE, infatti, dovrà non solo favorire le riforme, ma anche garantire che l’Italia riesca a spendere i fondi del Next Generation EU, risorse che saranno destinate alla transizione energetica, alla digitalizzazione e ai servizi per le persone vulnerabili.
Questi settori, dunque, sono da monitorare con grande attenzione secondo gli analisti, tenendo d’occhio aziende come Stellantis, Mediobanca e Intesa Sanpaolo. Da non sottovalutare anche Tim, Atlantia, Anima e Poste Italiane, quest’ultime potenzialmente in grado di beneficiare della gestione dei risparmi in forte aumento nel 2020. Riflettori puntati anche sulle commesse pubbliche, quindi Leonardo e WeBuild (ex Salini Impregilo) mentre nell’ottica dell’aumento della domanda dei servizi digitali anche Inwit.
Anche negli USA gli stimoli da 1.900 miliardi andranno ad accelerare la transizione energetica, dunque bisogna prestare attenzione alle imprese che lavorano nella green economy, come Canadian Solar e Renewable Energy Group, oltre al colosso cinese specializzato nelle tecnologie per l’energia fotovoltaica JinkoSolar. Per gli esperti, nel lungo termine Volkswagen potrebbe essere un titolo da monitorare, in quanto le previsioni indicano un possibile aumento della quota di mercato grazie ai nuovi modelli elettrici ID, incremento che potrebbe sottrarre percentuali sulle vendite alla Tesla di Elon Musk.
Come scegliere su quali titoli investire in questo momento?
Al giorno d’oggi, non mancano certo le opportunità per investire in Borsa, tuttavia secondo gli esperti di TradingOnline.com è fondamentale capire innanzitutto come scegliere le migliori azioni da comprare ora, imparando in che modo individuare i titoli giusti in base ai propri obiettivi d’investimento. Gli aspetti da considerare sono diversi, ad ogni modo quelli principali sono i fondamentali dell’azienda, le prospettive di crescita e il prezzo di mercato.
Per prima cosa, quando si identifica una società interessante, bisogna sempre studiare i bilanci dell'impresa per comprendere qual è la situazione del business, ad esempio valutandone in modo accurato i debiti, gli utili ottenuti negli ultimi anni, il piano industriale e i ricavi. Queste informazioni sono indispensabili per sapere se l’azienda è in salute, se sta crescendo, oppure se al contrario la sua attività è in crisi e non è presente al momento un piano strategico adeguato.
Tale analisi consente di determinare se conviene o meno investire nell’impresa, inoltre valutando anche il settore e i concorrenti si possono ottenere altre indicazioni utili, ad esempio su quale sia il suo potenziale nel lungo termine e il suo margine di crescita. Allo stesso tempo, è essenziale riuscire a calcolare il giusto prezzo di mercato del titolo, per vedere se al momento le azioni sono sopravvalutate oppure sottostimate, prendendo in seguito la propria decisione e scegliere se comprare o no il titolo e a quale valore entrare.
Tutto questo lavoro richiede l’integrazione dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale, due competenze indispensabili per investire sui mercati finanziari in modo consapevole, per orientarsi in maniera corretta quando si fa trading autonomamente. Senza dubbio si possono seguire strategie diverse a seconda delle proprie esigenze, ad esempio puntando sul value investing oppure sulla speculazione a breve termine, tuttavia questi stili di trading si possono anche integrare, l’importante è sviluppare capacità minime di analisi finanziaria.
Quando vendere le proprie azioni?
Un aspetto che spesso non viene trattato, mentre al contrario è di fondamentale rilevanza, riguarda quando vendere i titoli in portafoglio, una decisione difficile da prendere in assenza di un’adeguata pianificazione. In questo caso, bisogna definire al momento dell’acquisto delle azioni quali saranno i parametri per mantenerle, per semplificare la comprensione su quali situazioni possano richiedere la vendita delle partecipazioni nell’azienda.
Ovviamente, ogni trader deve stabilire delle regole precise e personalizzate, nonostante si possono considerare alcuni fattori comuni che aiutano a identificare questi momenti. La vendita potrebbe essere dovuta a un prezzo troppo alto, infatti una quotazione significativamente elevata potrebbe rappresentare un’opportunità per liquidare la posizione e incassare, specialmente quando si riesce a comprare ad un prezzo molto basso e conveniente.
Un altro evento potrebbe essere legato all’inversione di tendenza del titolo, il quale ad esempio potrebbe passare da growth a value, una trasformazione che muda la strategia e può in alcuni casi rendere necessaria la vendita dell’asset. In alternativa, l’azienda potrebbe cambiare la governance e non offrire più le stesse prospettive di crescita, oppure intraprendere una direzione non condivisa la quale, secondo le proprie analisi, potrebbe compromettere il futuro dell’impresa.
Altrimenti, l'uscita dall’investimento potrebbe essere dovuta all’esaurimento della crescita della quotazione, poiché in base alle proprie valutazioni il titolo ha già raggiunto il suo limite massimo e non può più offrire margini interessanti. Le cause, come evidente, possono essere innumerevoli, l’importante è sapere sempre quando vedere le azioni in portafoglio, un approccio che consente di gestire gli asset in modo ottimale, soprattutto in presenza di eventi improvvisi come bolle o attività speculative.