Quella del collo bloccato è una condizione molto comune, anche perché può essere causata da una grande varietà di fattori, che rischia di compromettere la qualità della vita di tutti i giorni. Che cosa si può fare, dunque, per ridurre i disagi che ne derivano? Prima di tutto è necessario prestare la massima attenzione agli sbalzi di temperatura troppo elevati: per esempio, ogni volta che si esce di casa durante la stagione fredda è importante coprire sia la schiena che il collo. Quando ci si dedica a un esercizio fisico intenso, invece, l’attività deve essere preceduta da un riscaldamento muscolare adeguato.
Le buone abitudini casalinghe
Nel sonno, poi, è auspicabile ricorrere a un doppio cuscino che aiuti a prevenire posizioni non appropriate. La soluzione migliore sarebbe quella di dormire a pancia in su adoperando un supporto in corrispondenza del collo. In questo modo la colonna può essere tenuta sempre appoggiata e non rischia storture di vario genere.
C’è da tener presente, poi, che l’attività casalinga può determinare molteplici rischi per la salute del collo: il caso tipico è quello di chi passa molte ore al giorno di fronte al computer adottando una postura non corretta. Ebbene, in un contesto simile sarebbe auspicabile provare a tenere dritta la schiena e cercare di evitare le incurvature. Per poter usufruire di un supporto adeguato non solo per il collo ma anche a livello lombare, è bene procurarsi una poltroncina o una sedia ergonomica.
Una sciarpa per risolvere il problema
NOacademy propone una sciarpa per ridurre il dolore cervicale e risolvere il problema del collo bloccato: sembra incredibile, ma è proprio così. Grazie al contatto tra la pelle e il tessuto, infatti, si innesca in maniera rapida una più elevata autoproduzione di ossido nitrico, per effetto della quale la circolazione del sangue intorno al collo può essere riattivata.
Così, si avverte il beneficio terapeutico che deriva dalla diminuzione del dolore cronico, con il vantaggio che il torcicollo viene sbloccato senza che si sia costretti ad assumere dei farmaci, che aiutano a contrastare i sintomi al prezzo di effetti collaterali sgradevoli.
Che cosa succede quando si ha il collo bloccato
Quando si parla di collo bloccato ci si riferisce a una sensazione di rigidità muscolare piuttosto intensa che coinvolge la parte alta della schiena, quella compresa tra la zona delle spalle e il rachide cervicale. A causa di questo disturbo, può risultare impossibile o comunque molto complicato muovere o piegare la testa; si ha a che fare, inoltre, con una sensazione persistente e continua di dolore.
L’intensità della sofferenza, comunque, varia a seconda dei casi. I sintomi tipici del collo bloccato includono, oltre alla difficoltà a muovere la testa e al dolore, le vertigini e i giramenti di testa. Le origini del disturbo possono essere individuate in un trauma, in problemi muscolari o in problemi articolari.
Le cause
In molte circostanze, la rigidità della zona cervicale è provocata da disturbi di origine articolare, come per esempio le discopatie. Esse consistono in un’alterazione che si manifesta in corrispondenza dei cuscinetti di cartilagine che si trovano tra le vertebre, con un coinvolgimento che si estende al fascio di nervi. Si tratta di patologie dovute al trascorrere degli anni o all’adozione per lunghi periodi di tempo di posture sbagliate. Il blocco del collo può risalire, poi, a un blocco muscolare, come quello che si patisce quando si fa esercizio fisico senza essersi prima riscaldati, con la conseguenza di una contrattura o di una infiammazione.
I traumi
Il collo e la schiena sono parti del corpo esposti a numerosi potenziali traumi. Che si tratti di una torsione del collo non corretta, di un colpo di frusta o di un movimento improvviso, magari innescato da un semplice colpo di tosse o da uno starnuto, le situazioni di questo tipo sono numerose.
Intervenire sul problema vuol dire, evidentemente, risolvere le cause che lo hanno determinato. Per chi soffre di problemi articolari ci può essere bisogno del ricorso a un fisioterapista o a un osteopata che sappia effettuare le manovre manipolatorie più appropriate. Si può ricorrere anche alla terapia del caldo, che prevede di avvicinare alla parte del corpo interessata una forma di calore, fermo restando che il riposo è sempre essenziale.