Il report di FireEyes intitolato Cyber Security Prediction 2021 prevede che nel prossimo anno aumenteranno gli attacchi informatici causati da ransomwere.
La pandemia da Covid 19 e il conseguente lockdown hanno forzato le aziende a trasferire online molte attività che prima venivano svolte in presenza.
Anche la vita personale di ognuno di noi ha subito una trasformazione verso il digitale. Ormai è frequente - se non addirittura necessario - darsi appuntamento online, su una delle tante piattaforme che offrono questo servizio, come Zoom, Skype, Google Meet e altre.
Questo passaggio all’online ha sicuramente i suoi benefici ma, come spesso accade, anche i suoi lati negativi. Uno tra questi è appunto la maggior esposizione agli attacchi da parte della criminalità informatica.
In questo periodo di emergenza sanitaria, i soggetti che sono stati presi di mira sono stati proprio gli ospedali e strutture mediche impegnate nelle ricerche di un vaccino.
Gran parte degli attacchi informatici avvengono tramite i sopra menzionati ransomwere, che impediscono di accedere alle informazioni del sistema o criptano i dati per renderli inutilizzabili. In cambio dei dati viene richiesto un pagamento, che ovviamente varia a seconda dell’importanza delle informazioni a cui si è riuscito avere accesso.
Un caso emblematico di attacco informatico è stato quello nel 2019 a danno di Eurobet Casino. In questo caso, sono stati bloccati tutti i server dell’operatore. Il sito internet risultò inaccessibile per diverse ore e su Twitter apparvero dei messaggi che invitavano al pagamento di un riscatto di parecchie migliaia di dollari in valuta virtuale.
Quest’anno invece il colosso Enel ha subito ben due attacchi. Il primo in estate, che ha causato disservizi al servizio clienti e un secondo, in autunno, portato avanti da un gruppo di criminal hacker conosciuto come NetWalker, che è riuscito ad appropriarsi di 5 TB di dati della compagnia.
A inizio novembre anche Capcom, la famosa casa di produzione del gioco Resident Evil, è stata danneggiata da un ransomware che ha sottratto all’azienda informazioni personali di circa 350.000 persone tra Giappone e Nord America.
Questi sono solo pochi esempi di come agiscono i cosiddetti criminal hacker e che dimostrano che è fondamentale lavorare sulla cybersecurity.