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Intrattenimento via internet: il motivi del suo successo

Il successo del mondo dell’intrattenimento sul web è sotto gli occhi di tutti. Lo dimostrano, ad esempio, i dati sull’utilizzo dei social network. Secondo gli ultimi dati più della metà della popolazione mondiale è connessa ad internet. Il 58,6% per essere esatti.

E l'86,6% di queste persone è attiva sui social media. Non solo ha un account, ma è attiva su almeno una piattaforma social. Per quanto riguarda l'Italia, non avevo idea nel nostro paese ci sono più numeri di telefono attivi (80 milioni) che persone (60,5 milioni). Inoltre, in Italia usiamo meno i social media per lavorare (31%) che nel resto del mondo (40%).

Dato molto interessante da analizzare è poi quello relativo al tempo medio giornaliero che gli utenti italiani trascorrono sui social media. Gli ultimi dati ci dicono che è in aumento, e infatti, questo dato rispetto al 2019 corrisponde. Il Report Digital 2020 rileva un tempo medio giornaliero per utente di 1 ora e 57 minuti, in rialzo da 1 ora e 51 minuti. Cresce anche il numero di account sulle varie piattaforma social media, adesso è di 7,8 per utente, in crescita da 7,1.

Triplica, quasi la percentuale di utenti che usa i social media per motivi professionali. Se lo scorso anno il dato era dell’11%, nel 2020 il dato cresce fino al 31%, quindi più di un terzo degli utenti totali. Dal punto di vista generale, le prime posizioni sono invariate. La piattaforma che cresce di più è Instagram che, pur mantenendo la medesima posizione dello scorso anno, passa dal 55% al 64%. Un dato che non sorprende. Cresce anche Pinterest, sempre molto amato dagli utenti social media italiani, che passa dal 24% al 29% e, in classifica, scavalca Skype che cede 1 punto percentuale.

Crescono del 2% anche Twitter e Linkedin che mantengono la stessa posizione dello scorso anno. Mentre un bel salto in avanti lo fa anche Snapchat che passa dal 12% al 16%. Un salto di quattro punti lo fa anche Twitch che passa dal 10% al 14% e scavalca WeChat, che pure cresce del 2%.

Ma la vera novità, rispetto al 2019, è rappresentata dal fenomeno TikTok, non presente nelle rilevazione dello scorso anno. L’app della cinese ByteDance si piazza in classifica con l‘11%, un dato molto rilevante che è destinato senz’altro a crescere.

Il mondo della musica

Tra i settori più influenzati dal web c’è quello della musica. Secondo l’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), organizzazione che rappresenta l’industria discografica nel mondo grazie al web in media si ascolta musica per ben 16 ore a settimana e sono più di 2,3 ore al giorno quelle dedicate dagli appassionati all’ascolto di canzoni.

Quanto allo streaming, utilizzatissimo nei tempi correnti, i numeri confermano ancora una volta il forte impatto della tecnologia sull’attuale fruizione della musica: il video in streaming è infatti usato dal 63 per cento degli intervistati nel suddetto sondaggio, mentre la piattaforma streaming conquista addirittura l’81 per cento delle preferenze, come conferma del resto il successo di YouTube.

La stessa tv, per risposta, si è resa sempre più attiva nella promozione della musica, grazie anche ai nuovi format: dal celeberrimo Festival della Canzone Italiana, seguitissimo in prima serata dalla gran parte degli italiani, fino ai canali dedicati (come RTL 102.5 TV), oggi a farla da padrona sono soprattutto i talent show, X-Factor su tutti.

I giochi e la tv

Di pari passo il mondo dei giochi e quello della tv, che vivono un momento particolarmente florido. I casino online sono sempre più frequentati, basta guardare gli ultimi dati disponibili sul gioco in Italia e nel mondo, così come il mondo della tv che ha subito il fascino dello streaming tv diventando sempre più completa.
Secondo un’indagine, infatti, nove italiani su dieci guardano film, serie TV e programmi televisivi online.Più nel dettaglio, oltre la metà dei 18-34enni guarda ogni giorno contenuti televisivi online e quasi un over 55 su due dice di approfittare delle opportunità che vengono dalla TV on demand più volte durante la stessa settimana. Non è difficile immaginare come questa popolarità dello streaming televisivo in Italia abbia costretto anche i soggetti più tradizionali del broadcasting a rivedere le proprie strategie – di comunicazione, di palinsesto, di gestione dei diritti televisivi – e che quella verso cui ci si sta muovendo sia una vera età della convergenza. Un esempio vale su tutti: la strana – almeno se vista nell’ottica della vecchia televisione –  partnership tra Netflix e Mediaset per il lancio della nuova stagione di Stranger Things.

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