Fantasia ma piedi per terra; fare la differenza; risparmiare energia; innovazione; persone: sono le principali parole chiave emerse dal video con il quale Iren ha voluto aprire la presentazione del Piano industriale al 2025.
“Benvenuti nel futuro che stiamo costruendo insieme, un futuro sostenibile per tutti”: questo lo slogan utilizzato.
Un video quindi, che sintetizza al massimo gli obiettivi principali del piano ed il percorso che Iren intende fare nei prossimi 5 anni, ma guardando già anche ai successivi 10.
È l'amministratore delegato Massimiliano Bianco a spiegare i contenuti più importanti del piano, inserendoli nel contesto attuale del Gruppo e nel percorso fatto negli scorsi 5 anni: “Il piano contiene una visione chiara della strategia di lungo termine e degli obiettivi, che fino ad oggi sono sempre stati raggiunti.
La forza della capacità industriale dimostrata negli ultimi anni è stimolo per guardare al futuro con ambizione e coraggio e costruire una fase nuova di Iren, basata come sempre sullo sviluppo e sulla forza dei territori, ma anche su una maggiore proiezione nazionale, sulla quale oggi puntiamo con più ottimismo.
Negli ultimi 5 anni, infatti, abbiamo rafforzato le fondamenta e creato una struttura che è più robusta rispetto a prima: su questa base, quindi, guardiamo ad una nuova fase di sviluppo, che punta alla crescita di competenza, di geografie e di filiere industriali.
Oggi sappiamo di poter cogliere le opportunità con solidità e forza finanziaria”.
Bianco fa poi un breve focus sul 2020, anno sicuramente complesso, segnato dal Coronavirus e dai suoi effetti economici e sociali: “L'impatto del Covid senza dubbio c'è stato anche per noi, ma non è stato tale da inficiare il nostro piano di sviluppo. Non è stato e non è un periodo facile, ma Iren è stata in grado di dare risposte immediate ed efficaci, anche sul fronte del lavoro, grazie ad una organizzazione che era già avanzata. Ad esempio non ci sono stati problemi, per noi, per lo smart working”.
Rimanendo sempre su quest'anno, al di là degli effetti dell'emergenza Covid, Bianco aggiunge: “Nel 2020 abbiamo rafforzato ulteriormente la liquidità disponbile, grazie anche ad alcune operazioni di mercato. La struttura di Iren, quindi, è ancora più solida anche in termini di liquidità”.
Guardando avanti e quindi addentrandosi nella filosofia alla base del piano industriale e nei suoi contenuti afferma: “Il primo elemento di attrattività del gruppo è il potenziale di crescita del gruppo stesso. Il piano industriale ha un orizzonte temporale di 5 anni, ma in realtà la visione è molto più ampia e guarda a quelle che sono le prospettive di 10-15 anni, traguardando qundi al 2035.
Dobbiamo cogliere le opportunità reali e attuali, ma anche prevedere quelle future”.
Sostenibiltà delle risorse, transizione energetica, centralità del cliente, innovazione tecnologica e consolidamento sono le linee guida del piano. Un piano, quindi, che tramite crescita, sostenibilità, clienti, digitalizzazione, persone e efficienza tecnologica punta a tre macro obiettivi, ovvero consolidamento sul territorio, multicircle economy e orizzonte nazionale.
“Sostenibiltà e crescita devono essere integrati – sottolinea Bianco – Il territorio cliente è al centro delle attività industriali e in questa direzione va gran parte degli investimenti.
La nostra solidità, però, ora ci permette di guardare all'ambito nazionale con maggiore ambizione. Ambizioni che restano sempre basate sulla nostra multicircle economy e che partono dal rafforzamento locale del gruppo, “proiettandolo” in una dimensione nazionale. Non vogliamo certo abbandonare i nostri territori, anzi. Il piano prevede un investimento di 900 euro ad abitante ed è proprio la leadership locale, e quanto di buono abbiamo fatto e stiamo facendo, che ci permette di essere già un operatore nazionale su filiere specifiche e di poter puntare ora ad un allargamento e rafforzamento su scala italiana”.
“Il nostro modello non cambia, resta sempre quello del binomio digitalizzazione – persone, dell'evoluzione tecnologica e della multicircle economy, ovvero l'economia circolare, che vediamo declinata nella maggior parte delle nostre attività. Non solo il ciclo dei rifiuti, ma anche, ad esempio, quello dell'acqua, con gli impianti di depurazione ed il lavoro per ridurre le perdite”.
La strategia a lungo termine del Piano industriale individua 5 macro aree sulle quali saranno focalizzati l'ettenzione e gli investimenti: economia cirolare, fonti idriche, decarbonizzazione, città resilienti e persone.
Il piano industriale al 2025 ammonta a 3,7 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 3,3 del piano precedente.
Di questi 2,25 miliardi sono riconducibli a investimenti sostenibili e alla multicircle economy.