Non è più un grido di dolore, ma un canto dettato dalle radici di una terra feconda di ingegno, che ha accantonato la paura per trasformarla in risorsa. Ecco che dalla nostra capacità di fare industria e dalla nostra anima più creativa possono nascere sviluppo, ricerca e welfare del mare.
Ne siamo sicuri. Viviamo in una regione affacciata sul mare, siamo terra di navigatori, poeti e artigiani che, grazie all’impegno e a una lungimiranza fuori dal comune, hanno saputo fare delle difficoltà ingegnose virtù, riuscendo a sviluppare industria di qualità che dona ricchezza al territorio spezzino. Non si può che migliorare. Così, in questi giorni di piena estate ci concediamo anche queste riflessioni a cuore aperto, andando per mare, cercando di uscire dai tecnicismi di categoria e per donare respiro universale alla nostra analisi politica. Così, procedendo in mare aperto ci concediamo di guardare lo spezzino da lontano e di cogliere, osservando, tutte le opportunità che il nostro territorio potrebbe offrire a cittadini, lavoratori e ai nostri cari pensionati.
Lo spazio per un turismo di qualità esiste, ma senza industria solida, che tiene insieme territorio e ambiente, l’economia non potrebbe stare in piedi. Basterebbe fare sinergia per valorizzare la ricerca, la navalmeccanica e tutta l’industria legata al mare, per potenziare e sviluppare l’impresa legata all’energia. Le eccellenze non ci mancano: Fincantieri, Sanlorenzo, Arsenale, Gnl, Enel. Il sindacato, che riflette e agisce, ha preso in mano le sue sorti, come sempre, gettando un po’ il cuore oltre l’ostacolo e si è affidato al grande strumento della formazione, che è un’opportunità di crescita a chilometro zero.
I giovani hanno bisogno di basi solide per crescere, gli anziani di un territorio solidale che, attraverso la sua economia, possa creare opportunità per donare loro benessere. Nella scia tracciata da “Il miglio blu”, che ha la giusta ambizione di creare il distretto della nautica, noi come sindacato lanciamo l’idea del welfare del mare. Non ci resta che dipingere l’industria che si mette a disposizione dei più fragili, magari con le sue preziose imbarcazioni costruite con l’arte del sapere fare e offrire una passeggiata marina agli anziani del territorio. La paura genera spirito di sopravvivenza, il cuore ci fortifica con la sua azione propulsiva e, quindi, l’economia può valorizzare il territorio. Abbiamo l’esperienza dalla nostra parte, occorre solo una regia capace, ed è qui che chiamiamo in causa istituzioni e politica, che dovranno far altro che raccogliere il nostro canto d’amore verso un territorio dal quale non possiamo che aspettarci meraviglie.
Salvatore Balestrino, segretario generale Uiltec Liguria
Graziano Leonardi, segretario generale Uilm La Spezia