Crociere ferme, turismo fermo in attesa della riapertura con le regioni e delle frontiere, viaggi di lavoro, convegni, matrimoni ed eventi estivi cancellati: il crollo della domanda di mobilità attraverso il noleggio con conducente e delle prenotazioni manda in crisi anche gli NCC.
Lo denuncia Ivano Cappelli, Presidente del sindacato dei noleggi con conducente di Confartigianato. Oltre quaranta autorizzazioni in provincia della Spezia, una quindicina di aziende con autorimesse da Bonassola a Luni che occupavano tra soci e dipendenti un centinaio di persone sono i numeri di una categoria in crescita prima del Coronavirus ed ora rimasta senza reddito.
“Mentre altri settori possono confidare nella ripresa delle attività dopo il lockdown, il nostro settore probabilmente rimarrà completamente fermo per molti mesi risentendo del crollo del turismo internazionale, delle crociere, dei viaggi di lavoro e degli eventi. Vediamo dal 3 giugno con la riapertura delle frontiere europee se si muoverà qualcosa ma la fetta più consistente del nostro business ripartirà, Covid-19 permettendo, con la ripresa delle prenotazioni turistiche nel 2021. Ma sino ad allora? La nostra categoria rimarrà senza reddito, con spese vive da sostenere. Infatti se le entrate sono praticamente azzerate i costi fissi delle aziende continuano a correre: leasing e finanziamenti, affitto delle rimesse, contributi Inps, Inail, Irpef un vero disastro”.
L'attività di noleggio con conducente - chiarisce la nota dell'Associazione - di fatto non è mai stata interrotta dai DPCM del Governo ed ha dovuto adeguarsi in maniera autonoma alle disposizioni in materia di sicurezza adottate, riducendo i passeggeri trasportati per autovettura o minivan, applicando sistemi di schermatura all’interno dei mezzi oltre a protocolli giornalieri di pulizia e sanificazione.
“La nostra categoria – conclude Cappelli – chiede alla politica di ricordarsi di noi, sia a livello nazionale, che regionale e locale, non mendichiamo assistenzialismo ma la possibilità di restare a galla per ripartire il prima possibile. I problemi più stringenti sono l’accesso al credito e la cassa integrazione dei dipendenti. Non vogliamo sostituirci né agli autotrasportatori né tantomeno ai tassisti ma vogliamo che la nostra professionalità venga tutelata. Ai Comuni chiediamo di rivedere la tassazione locale soprattutto delle rimesse, alla Regione di essere inseriti nei bandi di contributo a fondo perduto visto che eravamo esclusi sia dal bando per la digitalizzazione che quello sull'adeguamento al Covid-19, al governo di considerarci nel piano nazionale del turismo”.